«Ristoranti contro la fame», così una parte del conto potrà andare in solidarietà

«Ristoranti contro la fame», così una parte del conto potrà andare in solidarietà

In coincidenza della Giornata mondiale dell’alimentazione del 16 ottobre, prende il via l’undicesima edizione della campagna solidale nazionale “Ristoranti contro la fame”. L’iniziativa, nata da un’idea di Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria impegnata a garantire a ogni persona il diritto a una vita libera dalla fame, chiuderà, per l’edizione 2025, il 31 dicembre.

Durante tutto il periodo, nei ristoranti e nelle catene aderenti all’iniziativa sarà possibile scegliere un piatto o un menu solidale ad un prezzo leggermente maggiorato in modo da poter contribuire a sostenere i progetti di Azione Contro la Fame. Gli chef e i ristoratori potranno inoltre partecipare in diverse modalità , organizzando una serata speciale o offrendo le Bollicine solidali di Ferrari Trento, destinando il ricavato alla campagna. A sostenere l’iniziativa anche l’organizzazione di cene Super Solidali, organizzate da chef e ristoratori diffuse lungo tutta l’Italia. Nel 2024 la raccolta fondi è stata pari a 250mila euro mentre il totale complessivo dei primi dieci anni ammonta a quasi 1 milione di euro

Tra i nomi degli chef ambasciatori “storici” troviamo Enrico Crippa, Antonio Guida, Elio Sironi, Tommaso Arrigoni, Claudio Sadler, Cristina Bowerman, Mario Dalena e Vincenzo Florio, a cui si sono aggiunti Norbert Niederkofler, Filippo La Mantia e Roberto Valbuzzi. E Anna Zhang, vincitrice di Masterchef Italia 14.

Tra le novità dell’edizione 2025 anche il lancio di un nuovo format che prenderà il via a Milano a novembre con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza in un pranzo solidale della domenica, informale e accessibile, presso la mensa dell’Università Cattolica di Milano. L’iniziativa vedrà la partecipazione di uno o più chef sostenitori di “Ristoranti Contro la Fame” e l’intero incasso sarà devoluto ai progetti di solidarietà, grazie al contributo di vari partner e all’utilizzo di eccedenze donate dalla grande distribuzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore