
Roland Garros: la finale Sinner-Alcaraz incolla allo schermo 5 milioni di italiani
Certe partite non finiscono quando si spegne il tabellone. Continuano a vivere nei pensieri, nelle statistiche, nei replay emozionati del giorno dopo. La finale del Roland Garros 2025 tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner – vinta dallo spagnolo dopo 5 ore e 28 minuti di tennis feroce e sublime – è una di quelle. Forse la partita dell’anno. Sicuramente uno di quegli incontri che ogni generazione ricorda a modo suo: chi c’era in tribuna, chi davanti alla tv, chi semplicemente ne ha sentito parlare a partita conclusa.
Il boom di ascolti
È stato il match più lungo mai giocato nella storia della finale parigina. Ed è stato anche quello più visto di sempre per il gruppo Warner Bros. Discovery. Come segnalato dalla stessa Warner Bros Discovery – che ha rinnovato fino al 2030 i diritti di trasmissione della competizione – rifacendosi ai dati della total audience Auditel, oltre 5 milioni di spettatori italiani si sono sintonizzati per assistere all’incontro nel pomeriggio di domenica 8 giugno 2025 che ha messo agli atti un picco d’ascolto di 7,3 milioni di spettatori e uno share record del 44,4% (e share medio del 38,1%), diventando il programma più visto di sempre del portfolio Warner Bros Discovery. Numeri da prima serata Rai, per capirci. Numeri che dicono molto: il tennis non è più uno sport per pochi, è entrato a pieno titolo nel cuore di un Paese.
«Si tratta a conti fatti – spiega Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi – di un evento sportivo di grande rilievo che ha prodotto un ascolto media di 5,1 milioni di persone e 13 milioni di contatti. Caratteristica del tennis rimane al momento quella di essere seguito in tv in modo molto diversificato; lo share medio del 38,1% vede gli uomini al 45% e le donne al 31%; il NordEst al 44,4% e il Sud al 23,2%». Alla fine le statistiche indicano il 24% di share nelle 24 ore per l’intero gruppo WBD, 12,7% per Nove (terzo canale nazionale), 5,3% per Eurosport (quinto canale nazionale).
Un duello in cinque atti
Non è stato solo un match, ma un’opera in cinque atti. I primi due vinti da Sinner. Il terzo, il momento della svolta: Alcaraz cambia marcia, inizia a rispondere più profondo, varia di più, si prende rischi maggiori. Il quarto è un tira e molla mentale, perso da Sinner più per un’ombra di esitazione che per demerito. Il quinto è una guerra nervosa: il punteggio resta in equilibrio, ma qualcosa dà allo spagnolo quel quid in più. E per ora conferma Parigi come la sua casa, il suo regno.
L’applauso mondiale
Intanto la partita-duello viene celebrata già urbi et orbi. “Légende”, scrive L’Équipe, immortalando l’abbraccio tra i due al termine della maratona. “Alcaraz conserva la sua corona”, titola Le Figaro. E mentre il Time esalta «la più grande rimonta», il Guardian lancia un pronostico ardito: «Questa partita sarà ricordata per secoli». I tributi piovono da ogni dove. Rafa Nadal, il re della terra rossa, applaude entrambi. Chris Evert chiede scherzosamente «di dare il trofeo a entrambi». In effetti per decidere è dovuto intervenire il super tie-break: quello a 10 punti con 2 di vantaggio. Quello delle occasioni speciali.
Fonte: Il Sole 24 Ore