
Roma, il Comune avvia le gare per la gestione delle spiagge di Ostia
Da Roma Capitale il passo è definito «storico»: saranno pubblicati oggi sul portale tuttogare.it due avvisi pubblici per le concessioni balneari scadute sul litorale di Ostia: in palio la gestione di 25 stabilimenti, quattro esercizi di ristorazione e undici spiagge libere (due delle quali con strutture già esistenti; sulle altre si potranno montare chioschi e offrire servizi di noleggio di ombrelloni e lettini). Un terzo bando seguirà a stretto giro per tre beni confiscati e nove strutture.
Gualtieri: «Apriamo stagione di valorizzazione del mare di Roma»
La speranza dell’amministrazione capitolina è archiviare l’epopea di scandali, proroghe e rinnovi che ha caratterizzato la storia del X Municipio della Capitale. «Apriamo una nuova stagione di valorizzazione del mare di Roma», sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri, che segnala le principali novità che, a suo dire, faranno la differenza: «Con l’introduzione di un aspetto economico legato al fatturato avremo risorse per poter investire di più e in maniera sistematica sul litorale. Con il lavoro fatto dalla task force sui rilievi e sulla mappatura, disporremo di una base solida di documentazione per pianificare i prossimi passi. Il nostro obiettivo è fare di Ostia un esempio di crescita equilibrata e sostenibile».
Debutta l’offerta economica con royalty proporzionale al fatturato
Il riferimento del sindaco è innanzitutto al sistema di valutazione delle offerte. Per quella tecnica (punteggio massimo 70/100) sarà considerata la qualità della proposta progettuale, in termini di migliori servizi da offrire all’utenza, progetto architettonico e costruttivo, qualità dei manufatti e degli impianti con minor consumo di risorse, in particolare quelle idriche, minor impatto ambientale e visivo, accessibilità e fruibilità soprattutto per persone con disabilità o minori. Si valuterà anche l’esperienza pregressa degli operatori, riservando attenzione alle imprese a prevalente carattere giovanile. L’offerta economica (punteggio massimo 30/100), citata da Gualtieri, sarà invece articolata in una royalty proporzionale al fatturato dell’azienda: fondi aggiuntivi che il Comune intende reinvestire sul territorio, peraltro flagellato dall’erosione costiera. Il costo attuale delle concessioni, che saranno annuali rinnovabili per altri due anni, oscilla tra 3mila e 70mila euro: è incassato dal Demanio ma riscosso da Roma Capitale.
La mappatura propedeutica alle gare
La mappatura è il risultato del check di tre gruppi di tecnici a cui la scorsa primavera il dipartimento al Patrimonio del Comune aveva affidato il compito di individuare tutti gli stabilimenti, stanare quelli abusivi e permettere a Roma Capitale di mettere a gara le concessioni verificate. La rilevazione è stata effettuata anche con l’uso di droni, consentendo una mappatura aerea funzionale anche all’approvazione definitiva del Piano di utilizzazione degli arenili (Pua), al momento all’esame della Regione Lazio. Tutto proprio per predisporre gli avvisi pubblici, all’insegna della trasparenza e degli obiettivi di valorizzazione del patrimonio e tutela delle coste, in linea con i principi della direttiva Bolkenstein e la giurisprudenza italiana.
L’assessore Zevi: «Controlli mai effettuati prima»
«Un lungo, approfondito e puntuale lavoro istruttorio, che ha consentito verifiche e controlli mai effettuati prima», sottolinea l’assessore capitolino al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi. «Stiamo disegnando la rinascita del litorale. L’obiettivo è semplice, ma ambizioso: restituirlo ai cittadini». Anche perché, ricorda il presidente del X Municipio, Mario Falconi, «Ostia è il mare di Roma e merita una gestione che guardi al futuro con responsabilità e visione».
Fonte: Il Sole 24 Ore