Rotta a Durban alla scoperta della regione del KwaZulu-Natal

Lungo le calde acque dell’Oceano Indiano da Port Edward a sud fino allo Swaziland e al Mozambico a nord, la provincia del KwaZulu-Natal, in Sudafrica, non è soltanto una terra bagnata dal mare. Nella parte occidentale si trova l’uKhahlamba-Drakensberg Park, sito Patrimonio dell’Umanità che ospita la più spettacolare catena montuosa del Paese, il Drakensberg (i Monti dei Draghi), mentre l’entroterra è ricco di verdi e rigogliose campagne con cittadine storiche che offrono ai visitatori hotel immersi nella natura e suggestivi itinerari dedicati all’artigianato. E poi chilometri di eucalipto a ridosso di lunghi litorali e laghi dove si va in barca a vela. Ecco dieci esperienze da fare in base ai propri gusti.

L’adrenalina del surf tra Durban e Ballito

In poco più di 10 ore di aereo si arriva all’aeroporto principale di King Shaka International, a circa 30 chilometri a nord di Durban, città resa famosa negli anni Settanta dai ricchi sudafricani che la scelsero come meta turistica. Siamo nel regno degli Zulù (30% della popolazione) con strade ben tenute, sistemazioni di buon livello e una vasta scelta di ristoranti. Durban è sopratutto la patria dei surfisti che, sin dalle prime ore dell’alba, sono a caccia dell’onda, a Bay of Plenty e Dairy Beach. E’ il più importante porto sudafricano, un affascinante mix di cultura britannica, indiana e zulù che offre al visitatore alberi di palma, i migliori piatti a base di curry del Paese, edifici in stile vittoriano perfettamente conservati, vivaci mercati, tante opportunità per lo shopping. Grazie alla presenza costante di onde, alle condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli, ai vari point break, la cosiddetta “Surf City” è la destinazione ideale per praticare questa attività. Oltre a Durban e alla zona di Ballito, tutta la costa del KwaZulu-Natal è un autentico spasso per i surfisti.

Con pinne e maschera nelle aree marine protette

La costa del KwaZulu-Natal è ricca di aree marine protette. Da Sodwana Bay a nord ad Aliwal Shoal a sud, tanti sono i punti dove indossare pinne e maschera. Tra le altre, Aliwal Shoal è famosa per le sue barriere coralline situate in profondità e punteggiate da pinnacoli di corallo colorato che crescono su sabbia fossile.

Qui è possibile immergersi con squali toro, squali tigre e squali pinna nera. Protea Banks, vicino a Shelly Beach, è invece un santuario per gli squali martello, che si aggirano tra barriere coralline, canyon e grotte, oltre ad un’ampia varietà di coralli e spugne. Un altro fenomeno tipico di queste zone è la corsa delle sardine, la migrazione di milioni di esemplari argentei in branchi ben visibili lunghi oltre 7 km, larghi 1,5 km e spessi 30 metri. Niente di più piacevole per altre specie marine che emergono per seguirla: delfini in testa alla fila, ma anche squali, megattere e altri pesci carnivori, pinguini e cormorani del Capo. Per assistere a questo spettacolo della natura bisogna però attendere l’arrivo dell’inverno australe e in particolare i mesi di maggio, giugno e luglio.

Safari tra terra e mare nell’iSimangaliso Wetland Park

Nel 1999 l’iSimangaliso Wetland Park (260 km circa da Durban) è diventato il primo sito Patrimonio mondiale dell’Unesco in Sudafrica. Questo luogo racchiude paesaggi magnifici, un ecosistema unico e una fauna variegata. All’interno del parco, l’area conosciuta come Kosi Bay comprende quattro laghi collegati da una rete di canali e il suo estuario è una delle migliori destinazioni al mondo per la pesca a mosca. Sul lato mare, i viaggiatori possono praticare snorkeling e immersioni dalle spiagge selvagge. Non meno di 1.200 specie di pesci popolano le acque di Sodwana Bay. Sulla terraferma, l’ecosistema di uMkhuze è un vero e proprio paradiso per gli amanti degli uccelli, con 420 specie diverse. Ed è facile avvistare leopardi, rinoceronti bianchi e neri, elefanti, giraffe, ghepardi, iene e antilopi.

Fonte: Il Sole 24 Ore