Rwm: la fabbrica di droni e armamenti bellici tra proteste, ricorsi e investimenti per oltre 140 milioni

Rwm: la fabbrica di droni e armamenti bellici tra proteste, ricorsi e investimenti per oltre 140 milioni

Da una parte un piano di espansione con investimenti e assunzioni, dall’altra le proteste e la mobilitazione dei comitati contro la “fabbrica di materiale bellico” della Rwm. Al centro una procedura burocratico amministrativa fatta di ricorsi e sentenze ma non ancora risolta, a cui è appeso un progetto di crescita con cui si prevede l’inserimento di altre 200 persone in un compendio produttivo che oggi ne impiega 550 tra diretti e somministrati.

Ordini per oltre 200 milioni

È, in pillole, la vicenda che riguarda l’azienda controllata dal gruppo Rheinmetall, che nello stabilimento sardo di Domusnovas produce materiale bellico e droni per cui sono previsti ordini per 200 milioni di euro.

Un investimento da 140 milioni

La vicenda di questo stabilimento, per molto tempo al centro di polemiche e contestazioni da parte dei movimenti pacifisti e ambientalisti, inizia quando l’azienda presenta un progetto per un ampliamento legato a un piano di investimenti di circa 140 milioni di euro.

Un percorso burocratico senza fine

Il progetto non viene sottoposto a Via (valutazione di impatto ambientale). Su questo punto i movimenti ambientalisti e le associazioni pacifiste fanno ricorso. Il Tar, però, dà ragione alla Rwm. A seguire c’è un altro ricorso, gli ambientalisti si rivolgono al Consiglio di Stato che accoglie l’istanza. Rwm deve, quindi, presentare una Via ex post, ossia a lavori fatti. Dopo qualche anno la procedura di Via si conclude e gli uffici della Regione trasmettono alla Giunta chiedendo di approvare la delibera. L’esecutivo non procede e parte una diffida dalla Rwm. Dalla Giunta c’è una richiesta agli uffici di ulteriori approfondimenti. C’è poi il ricorso al Tar della Rwm con il tribunale amministrativo che si pronuncia e ordina alla Regione di esitare la procedura entro 60 giorni. In caso contrario la chiusura della pratica sarà svolta da un commissario ad acta.

Fonte: Il Sole 24 Ore