Safety car in autostrada, come cambia e cosa si rischia se non si rallenta

Safety car in autostrada, come cambia e cosa si rischia se non si rallenta

  • quando fosse consentito schierare una safety car;
  • come si dovessero comportare i conducenti dietro una safety car;
  • quali fossero le sanzioni per chi si comportava in modo inadeguato a queste situazioni.

Inoltre, spesso la messa in campo delle safety car richiede la disponibilità di molte pattuglie, mentre gli organici delle forze di polizia stradale sono cronicamente carenti.

Quando ci può essere la safety car

La riforma ha riordinato l’articolo 43 del Codice della strada. Prima erano solo le generiche «esigenze connesse con la fluidità o con la sicurezza della circolazione» quelle che autorizzavano gli agenti a ordinare ai conducenti di accelerare, rallentare, fermarsi, deviare o attuare altri comportamenti. Ora si sono aggiunte le esigenze di «protezione degli operatori stradali» (personale di cantiere, manutentori, soccorritori, forze di polizia).

Tutto questo è previsto dal comma 5 ed è realizzabile con le modalità “tradizionali”, come i gesti o l’uso di bandiere rosse, palette, bacchette rifrangenti eccetera.

C’è poi il comma 5-bis, che consente di attuare il rallentare gradualmente e regolare il flusso di traffico schierando la safety car. Ciò vale solo «sulle strade con carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico» quando occorre prevenire pericoli legati a presenza di persone sulla carreggiata, installazione o rimozione di segnaletica per cantieri, incidenti o altri eventi imprevedibili. L’operazione viene attuata non solo mettendo in circolazione la safety car, ma anche tenendo sotto controllo eventuali svincoli posti nel tratto a rischio e mettendo in atto altri particolari accorgimenti previsti dal Dm.

Cosa fare quando c’è la safety car

Oltre al divieto di superare la safety car, il nuovo comma 3-bis dell’articolo 177 impone tre obblighi:

Fonte: Il Sole 24 Ore