Salute mentale: italiani depressi e autolesionisti, crescono gli accessi al Pronto soccorso

Salute mentale: italiani depressi e autolesionisti, crescono gli accessi al Pronto soccorso

A fronte di questo incremento l’Iss registra un leggero calo del numero di psichiatri, assistenti sociali e terapisti della riabilitazione psichiatrica con un leggero aumento degli psicologi e degli operatori sociali sanitari e la riduzione della telemedicina: i servizi erogati da remoto sono drasticamente diminuiti, con un ritorno prevalente alle prestazioni in presenza.

“I dati mostrano una fotografia complessa ma utile per comprendere le sfide future – commenta il team dell’ISS – e in particolare, rispetto al 2020, si registra un aumento della domanda di assistenza ospedaliera. Nonostante alcuni cambiamenti nella composizione e tipologia del personale, permane in particolare la criticità rappresentata dalla dotazione complessiva di risorse umane che richiama alla necessità di un impegno per rafforzarne l’offerta più in linea con gli standard indicati, per far fronte e rispondere alle nuove (e vecchie) esigenze della popolazione con, o suscettibile di sviluppo di, disturbi mentali.”

Disturbi della nutrizione, aggiornata la mappa dei centri

In supporto alle azioni centrali il ministero della Salute ha affidato all’Iss la mappatura dei centri di cura e delle associazioni dedicati ai Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. A settembre 2025 la mappatura dei servizi territoriali dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione conta 225 strutture su tutto il territorio nazionale: 54 associazioni e 171 centri di cura, di cui 137 afferenti al Servizio sanitario nazionale e 34 al privato accreditato convenzionato. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei centri di cura 83 centri sono al Nord, 36 al Centro Italia e 52 tra Sud e Isole.

I responsabili/referenti dei servizi sono 171 e 2.019 i professionisti dichiarati che compongono le équipe di lavoro; i professionisti risultano appositamente formati (82%) e aggiornati (79%) e per il 75% sono strutturati.

I centri sono strutturati per prendere in carico le fasce d’età 18-25 anni (95%), 13-17 anni (89%), 26-35 anni (84%), 36-45 anni (81%), più di 45 anni (74%); il 51% prende in carico anche la fascia 7-12 anni e il 21% dei 6 anni o meno.

Fonte: Il Sole 24 Ore