
Salute mentale, nel Piano nazionale no agli slogan e largo a governance e fondi
Come Collegio nazionale dei Dipartimenti di salute mentale, riteniamo doveroso intervenire nel dibattito sul nuovo Piano di azione nazionale per la salute mentale (Pansm) 2025–2030, documento atteso da oltre un decennio e nato dal lavoro di un Tavolo tecnico ministeriale con il contributo di numerosi soggetti. In quanto rappresentanti di operatori impegnati quotidianamente nei servizi, sentiamo la responsabilità di portare una voce competente e radicata nella realtà operativa.
I punti di forza
Il Pansm presenta punti di forza indiscutibili: il riconoscimento del modello bio-psico-sociale, l’approccio One Mental Health, l’attenzione all’età evolutiva, la centralità della persona e alcune innovazioni organizzative. Tuttavia, questi elementi restano spesso enunciazioni prive di indicazioni operative e di risorse dedicate, rischiando di trasformare il Piano in un documento di principi senza ricadute concrete sui servizi.
Le criticità
Le criticità principali che abbiamo rilevato riguardano: l’assenza di finanziamenti e di piani occupazionali; la riduzione della salute mentale alla sola psichiatria adulta, con marginalizzazione di neuropsichiatria infantile, psicologia e riabilitazione; la mancanza di azioni strutturate per i bambini più piccoli; la scarsa valorizzazione della psicologia di base; il trattamento superficiale del tema stigma; l’enfasi eccessiva sugli aspetti di sicurezza, con il rischio di una deriva di controllo sociale.
Le proposte
Come Collegio, avanziamo proposte concrete: il rifinanziamento strutturale dei servizi e rafforzamento degli organici; il riconoscimento della psicologia di base come primo livello di accesso; rilancio delle Comunità terapeutiche con modelli mirati; l’inclusione regolamentata degli esperti in supporto tra pari; campagne anti-stigma basate su evidenze scientifiche; la creazione di un sistema informativo integrato; la formazione continua per tutte le professioni coinvolte.
La versione integrale dell’analisi del Collegio nazionale dei Dsm è consultabile su www.cndsm.it
Stop agli slogan
Riconosciamo nel Pansm un’occasione storica. Ma senza fondi, governance inclusiva e un vero riequilibrio tra le discipline coinvolte, rischiamo di rimanere in una cornice senza quadro. La salute mentale non può essere solo un insieme di slogan rassicuranti: deve tornare nei luoghi della vita quotidiana – scuola, lavoro, comunità – e basarsi su un’alleanza reale tra istituzioni, operatori, utenti e famiglie.
Fonte: Il Sole 24 Ore