
Salva casa, nuovo tetto per le difformità. Il Lazio allarga i confini delle sanatorie
Più spazi per le sanatorie del Salva casa. È questo lo spirito dell’intervento che la Regione Lazio si prepara ad approvare. Domani mattina approderà in Consiglio regionale la proposta di legge chiamata «Semplificazioni e misure incentivanti il Governo del territorio», nella versione licenziata dalla commissione Urbanistica. Si tratta di un testo che contiene moltissime correzioni alle norme sul governo del territorio ma che, tra queste, ha anche diversi passaggi di grande rilevanza proprio per l’applicazione del decreto n. 69/2024.
Parziali difformità
Per capire l’importanza dell’intervento, bisogna partire dalla definizione di parziali difformità. Sono, infatti, interventi costruttivi (stanze più grandi, verande, balconi) realizzati secondo modalità diverse da quelle previste e autorizzate in Comune, che siano compresi tra il limite delle tolleranze (che finora era il 2% delle misure dichiarate, ma che viene elevato fino al 5% dal Salva casa, a seconda della dimensione dell’immobile) e quello delle variazioni essenziali, che vengono indicate, invece, dalle norme regionali.
Nuovo accertamento di conformità
Le variazioni essenziali, insomma, hanno un tetto variabile da Regione a Regione: è stato più volte evidenziato che questa discontinuità a livello territoriale ha rappresentato uno dei problemi principali per l’applicazione del Salva casa. Uno degli istituti centrali di quella norma, infatti, riguarda proprio le parziali difformità: è il nuovo accertamento di conformità, nel quale non è più necessaria la doppia conformità “vecchio stile”, ma è sufficiente una doppia conformità asimmetrica (alle norme del momento di presentazione della domanda per la parte urbanistica e a quelle del tempo di realizzazione dell’intervento per la parte edilizia).
Il Lazio era la Regione con la soglia per le variazioni essenziali più bassa in assoluto: era fissata al 2 per cento. Questo vuol dire che non c’erano differenze tra le tolleranze e le parziali difformità. E che, anzi, il nuovo limite più alto per le tolleranze al 5% aveva addirittura superato i vincoli previsti a livello locale. Ora la Regione interviene, come chiesto da molto tempo da più parti, per rimodellare questo limite.
Revisione del limite
Il tetto, infatti, viene elevato rispetto al vecchio 2 per cento. La nuova legge stabilisce che costituisce variazione essenziale un aumento «superiore al 15 per cento del volume o della superficie lorda complessiva del fabbricato». Fino al limite del 15% si resta nel concetto di parziale difformità, sanabile grazie all’istituto del Salva casa.
Fonte: Il Sole 24 Ore