
Salvini: «Cambiare l’articolo 49 del Codice navigazione, a costo di andare in Corte Ue»
Mettere mano all’articolo 49 del Codice della Navigazione per prevedere giusti indennizzi per i balneari che perderanno la concessione. Questa la promessa fatta da Matteo Salvini, Vice premier e ministro delle Infrastrutture, al convegno nazionale degli imprenditori balneari aderenti a Sib-Fipe Confcommercio che si è svolta questa mattina al Ttg Travel Experience di Rimini. «Se serve cambieremo anche il Codice della Navigazione per garantire un giusto indennizzo. È qualcosa che porteremo a casa costi quel che costi, a costo di andare davanti alla Corte di Giustizia di Bruxelles – ha detto Salvini -. Il bando tipo è pronto e lo faccio uscire quando ci sarà un decreto indennizzi».
L’obiettivo è preparare «bandi seri, fatti bene con degli indennizzi veri e seri per per chi non vorrà continuare o per chi non avrà la concessione». Salvini poi consiglia alle amministrazioni locali di non procedere in ordine sparso e in fretta ma di aspettare. «Consiglio di attendere la nuova proposta normativa a cui stiamo già lavorando. Consiglio a tutti di aspettare la norma che a cui stiamo già lavorando in queste ore dopo la lettera Commissione Europea». Il Vice premier punta ad arrivare al 2027-2028 con un nuovo impianto normativo migliori il quadro. «Ieri ho portato in Consiglio dei Ministri la proposta di andare avanti e di riconoscere a chi non vorrà continuare a fare il mestiere di balneare un indennizzo per tutti gli investimenti fatti e non ammortizzati a carico del subentrante. Vediamo chi ha la testa più dura, chi è più cocciuto». Il nodo cruciale è l’articolo 49 del Codice della Navigazione che nella sua attuale formulazione prevede che con la cessazione della concessione le opere costruite sulla zona demaniale siano acquisite dallo Stato senza alcun compenso o rimborso. Una condizioni considerata inaccettabile dai balneari.
Sulle concessioni è in corso una lunga battaglia con Bruxelles e «con due guerre in corso la Commissione Europea si preoccupa di licenziare i balneari, ma noi teniamo duro perché il comparto porta 100 milioni di turisti in Italia e 10 miliardi di euro di ricchezza rimanca Salvini che aggiunge -. Non ci può essere il monopolio, non ci può essere la grande impresa o la grande cooperativa che prende 10, 15, 20 spiagge e poi fa un monopolio sui prezzi e sui servizi. Quindi garantire un indennizzo giusto e un riconoscimento del sacrificio fatto». Sul tema della risorsa “non scarsa” si ritorna sulla mappatura da cui «emerge che la risorsa è occupata per un terzo. Non c’è risorsa scarsa».
Fonte: Il Sole 24 Ore