San Marino RTV minaccia l’addio all’Eurovision: «Poca trasparenza, ora riflettiamo»

San Marino RTV minaccia l’addio all’Eurovision: «Poca trasparenza, ora riflettiamo»

Le luci dell’Eurovision potrebbero spegnersi per San Marino. A lanciare il monito è Roberto Sergio, direttore generale di San Marino RTV – nonché dg della Rai – che non nasconde fastidio e dubbi parlando al Sole 24 Ore. «La situazione non ci è apparsa per nulla chiara. Poca trasparenza nel televoto, nei voti delle giurie, nei risultati. A queste condizioni, stiamo seriamente riflettendo di non partecipare alle prossime edizioni dell’Eurovision Song Contest».

Il segnale è forte e potrebbe far saltare la partecipazione della micro-repubblica più famosa d’Europa a uno degli eventi musicali più seguiti. E pensare che quest’anno San Marino si era presentata in grande stile, con la canzone “Tutta l’Italia” firmata da Gabri Ponte. Ma, a quanto pare, l’impegno si è scontrato con un clima poco limpido, secondo Sergio, direttore generale di San Marino RTV da novembre 2024. In questa veste guida un’emittente a metà tra due mondi: per metà italiana (la Rai ha il 50%) e per metà sammarinese, con il presidente espresso dal Parlamento del Titano e un cda di 6 componenti diviso a metà. A lui spetta il compito di guidare e tenere in equilibrio una realtà dai contorni peculiari che oggi vive un passaggio clou.

Per la prima volta nella sua storia, infatti, l’emittente è diventata raggiungibile con un numero unico sul telecomando: il 550. «Finora eravamo dispersi tra l’831 del digitale terrestre, il 93 di tivùsat e il 520 di Sky. Tre numeri diversi, impossibili da comunicare. Ora abbiamo ottenuto il medesimo numero, molto più intuitivo, per le tre piattaforme».

Guardando al bicchiere mezzo vuoto, va da sé che a un canale così avanti nella numerazione non si arriva facendo zapping. «È chiaro, ma se pensiamo alla piattaforma Sky siamo nella zona delle Tv internazionali che partono dal numero 500. Il 550 era l’unico utile per tutte le piattaforme», spiega Sergio, sottolineando con orgoglio la «mission» dell’emittente: dare voce a uno Stato sovrano; piccolo ma con una alta dignità culturale e istituzionale. Un’identità che passa anche attraverso la programmazione. «Abbiamo potenziato la rassegna stampa del mattino, con molte più notizie internazionali. Perché non bisogna dimenticare che di Paese sovrano trattasi».

Fonte: Il Sole 24 Ore