Sanità, l’Italia e gli altri: pochi infermieri e letti in ospedale, spendiamo meno ma viviamo di più
Gli indicatori sulla salute restano buoni con gli italiani che hanno una aspettativa di vita di 83,5 anni, 2,4 anni in più rispetto alla media dei Paesi più sviluppati al mondo che fanno parte dell’Ocse anche se la crescita è rallentata e infatti siamo stati superati dalla Spagna. Anche l’indicatore sulla mortalità evitabile ci vede in una posizione invidiabile con soli 93 decessi per 100mila abitanti contro i 145 della media Ocse grazie questo soprattutto ai nostri stili di vita che infatti vedono una incidenza di obesi del 12% rispetto al 19% della media. Ma le notizie positive nel confronto tra i 38 Paesi più sviluppati al mondo contenuti nell’ultimo rapporto “Health at glance 2025” appena pubblicato finiscono qui visto che il confronto su diversi indicatori della Sanità ci vedono ancora molto indietro e non fanno ben sperare per il futuro, soprattutto sul lato della spesa
In Italia infatti secondo l’ultimo rapporto Ocse si spendono 5164 dollari a testa per le cure contro una media di 5967 dollari (a parità di potere d’acquisto) e in rapporto al Pil – tra gli indicatori al centro delle polemiche in Italia – siamo complessivamente all’8,4% contro la media Ocse del 9,3% e con la spesa pubblica sanitaria che vale il 6,3% del Pil lontanissimi dal 9,7% della Francia e dal 10,6% della Germania e superati anche dalla Spagna che si attesta al 6,7 per cento. Abbiamo infine pochi infermieri – 6,9 per mille abitanti contro la media di 9,2v (con alcuni Paesi che ne hanno fino a 19 infermieri per mille abitanti) – e pochi posti letto: ne contiamo soltanto 3 per mille italiani contro i 4,2 dell’Ocse. Nonostante si parli spesso di carenza di medici in Italia nel confronto con gli altri Paesi non siamo messi così male, anzi: abbiamo 5,4 camici bianchi a fronte dei 3,9 medici di media nei Paesi Ocse (anche se molti medici italiani sono già over 55). Possiamo contare anche su un discreto numero di farmacisti: ne abbiamo 140 per 100mila abitanti, mentre la media è di 86 farmacisti. Un altro neo che contraddistingue l’Italia è lo scarso ricorso ai farmaci generici che sono meno costosi – sia per il Servizio sanitario nazionale che per i cittadini – e infatti nel nostro Paese rappresentano solo il 28% del mercato a fonte del 56% della media Ocse. Secondo il report infine solo il 44% degli italiani è soddisfatto della qualità dell’assistenza sanitaria ricevuta contro una media degli altri Paesi del 64 per cento.
Fonte: Il Sole 24 Ore