Sanremo senza Rai, perché Comune e Regione Liguria spengono le polemiche

La precisazione arriva in apertura di conferenza stampa. Del resto, avrà pensato il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, imprenditore prestato alla politica da 9 anni – come lui stesso tiene a precisare –, meglio non alimentare oltre il fuoco. Che comunque è già bello e divampato trasformandosi in un discreto incendio dopo la notizia della «cordata» che potrebbe provare a sfilare il Festival di Sanremo alla Rai. «È arrivata una mail da parte di un gruppo che organizza eventi per dire “siamo interessati”».

Interesse, ma «non sono arrivate offerte economiche e e noi valuteremo con molta serenità tutto nelle sedi opportune. Stiamo vivendo un momento straordinario, chiudiamolo e poi valuteremo». Una chiosa però Biancheri in fondo la concede: «Posso aggiungere che io sono un imprenditore: tutte le volte che ho affrontato trattative così importanti, posso dire che si tengono molto riservate».Sul tema è intervenuto in maniera ancora più diretta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: «Un festival senza la Rai è come il pesto senza basilico. Ogni ligure lo sa, non si può fare. È surreale pensarlo».

Eppure una mail è arrivata. Una breccia. Strumentale si pensa dalle parti del Comune di Sanremo come della Rai, anche se dalle parti di Viale Mazzini non manca chi pensa che il Comune di certo non si è opposto a commentare l’indiscrezione dopo i servizi di Striscia la Notizia, trasmissione Mediaset. Gli amministratori, del resto, si trovano nella posizione di chi magari potrebbe puntare a vedere lievitare gli introiti della convenzione con la Rai o con un eventuale cordata alternativa.

Di che si tratta? In virtù di una Convenzione con il Comune di Sanremo la Rai mette sul piatto un corrispettivo riconosciuto al Comune a fronte della concessione, in esclusiva, dell’organizzazione, della produzione e della ripresa della manifestazione, nonché dell’utilizzazione del marchio «Festival della Canzone Italiana». La convenzione con il Comune di Sanremo, di durata triennale per il 2018-2020 è stata approvata dal Consiglio di
Amministrazione della Rai nella seduta del 14 dicembre 2017 per un importo complessivo di euro 15 milioni, in calo contro il valore di 15,75 milioni del triennio precedente. L’ultimo corrispettivo pagato dalla Tv pubblica si è attestato sui 4,850 milioni.

A fine anno quella Convenzione andrà in scadenza. E la diatriba in punta di diritto ha immediatamente preso quota: servirà un bando? «Il Tar – ha voluto puntualizzare il sindaco – non ha detto al Comune che dobbiamo fare una gara. C’è stata una richiesta di accesso agli atti da parte di un’associazione (l’Associazione Fonografici Italiani, ndr.) e il Tar le ha dato ragione ma noi e la Rai abbiamo fatto ricorso al Consiglio di Stato». Intanto però una sentenza del Tar della Liguria, emessa nel 2021, ha inoltre evidenziato come il Comune di Sanremo, proprietario del marchio, in quanto ente pubblico potrebbe assegnare la manifestazione tramite un bando aperto a tutti.

Fonte: Il Sole 24 Ore