
Sardegna, dopo il carbone arriverà il gas
Dopo il carbone il via libera alla questione energetica con il gas. E in Sardegna parte il pressing per la realizzazione dell’infrastruttura che dovrà portare il metano alle industrie metallurgiche, delle ceramiche e al settore agroalimentare. Non a caso proprio i giorni scorsi i sindacati e la Regione avevano sollecitato il Governo per l’approvazione del Dpcm che riscrive la storia energetica dell’isola.
Il provvedimento prevede un impianto galleggiante di stoccaggio e rigassificazione del Gnl (FSRU) nell’area portuale di Oristano con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento centro-sud industriale e termoelettrico, le utenze delle province di Oristano, Medio Campidano, Sulcis-Iglesiente e Città Metropolitana di Cagliari. Non solo, «nell’ipotesi della riconversione a gas metano della centrale termoelettrica di Fiume Santo – si legge nel dispositivo -, la realizzazione di un FSRU a Porto Torres, con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento nord industriale e il bacino di consumo della Città metropolitana di Sassari».Tra le altre cose anche «un servizio di trasporto del Gnl a mezzo di navi spola dedicate». L’assenza del gas, come indicato dal piano energetico regionale, ha determinato diseconomie par a 430 milioni di euro l’anno.
«Finalmente la Sardegna si dota finalmente dello strumento normativo propedeutico alla realizzazione dell’infrastruttura di rete per la distribuzione del gas metano – dice Emanuele Cani, assessore regionale all’Industria -. Il Dpcm ci metterà nella condizione di utilizzare il gas metano, soprattutto a fini industriali, nella fase transitoria verso la giusta transizione energetica, garantendo una fornitura congrua e stabile a favore del sistema industriale, nonché favorendo l’utilizzo dei bacini urbani già realizzati per i quali sono state investite ingenti risorse pubbliche».
Ora si attende la fase due, ossia la realizzazione delle infrastrutture. Non a caso l’esponente dell’esecutivo sottolinea che «ora dobbiamo vigilare affinché le opere possano essere realizzate nel minore tempo possibile». E, ad andare in pressing affinché le opere siano realizzate in tempi rapidi è anche Confindustria Sardegna. «Ora è indispensabile passare con rapidità alla fase realizzativa – sottolinea il presidente Maurizio De Pascale -, perché lo sviluppo delle infrastrutture energetiche è condizione imprescindibile per garantire competitività, crescita e nuove prospettive di occupazione per la nostra regione».
All’arrivo del gas è legato il progetto da 300 milioni di Eurallumina, il primo anello della filiera dell’alluminio ma anche lo sviluppo del settore ceramiche che, per operare, ha bisogno di energia termica. Oltre che l’agroalimentare.
Fonte: Il Sole 24 Ore