Serie BKT: 8,4 milioni di tifosi e la sfida della sostenibilità economica

Serie BKT: 8,4 milioni di tifosi e la sfida della sostenibilità economica

La Serie BKT è un ecosistema che tiene insieme territorio, identità e sviluppo dei giovani. Ma la partita decisiva si gioca fuori dal campo, sul terreno della governance economica, perché senza sostenibilità, anche l’autenticità rischia di diventare un valore retorico. Questa è in sintesi, la fotografia scattata dal Report Nielsen 2025 sulla Serie BKT, presentato al Social Football Summit di Torino.

Il valore identitario della B

Secondo la ricerca Nielsen, la Serie BKT è percepita come autentica, legata al territorio e capace di trasmettere valori positivi, come confermano i 120mila abbonati e i 100mila gli spettatori medi a giornata di questa prima parte della stagione. In un’epoca di globalizzazione e brandizzazione estrema, la B rappresenta perciò un presidio culturale e sportivo che racconta soprattutto l’Italia delle province. Il format con playoff e playout, l’equilibrio competitivo – solo otto punti separano la quinta dalla diciassettesima in classifica – e la presenza di numerosi giocatori italiani sono elementi che rafforzano questa identità.

I tifosi della Serie B

Sono 8,4 milioni gli italiani che seguono con interesse il campionato cadetto, pari al 39% degli appassionati di calcio, e di questi 3,2 milioni si dichiarano “avid fan”, ossia tifosi molto coinvolti. Il fan della Serie BKT non è un appassionato “occasionale”: il 52% dichiara di seguire il calcio in modo costante e aggiornato. Chiede genuinità, investimenti sui giovani e attenzione alla sostenibilità economica. Un dato significativo: l’83% auspica misure di contenimento dei costi, mentre il 57% degli avid fan è consapevole dei rischi finanziari che gravano sul sistema. Segnali di una nuova cultura sportiva, in cui il risultato sul campo non è l’unico parametro di valutazione. Sul fronte digitale, la BKT mostra segnali di vitalità: 8,2 milioni di follower sui social, 120mila abbonati e 100mila spettatori medi per giornata. Dati che confermano un engagement crescente, ma che devono tradursi in ricavi stabili per garantire sostenibilità. 

La sfida economica: sostenibilità e governance

Non caso, il presidente della Lega Serie B, Paolo Bedin, ha sottolineato come la competitività e l’identità territoriale siano asset da consolidare, ma ha anche lanciato l’allarme: «La sostenibilità economico-finanziaria è oggi uno dei rischi più gravi per il sistema». Parole che hanno trovato eco nelle considerazioni del vicepresidente Luigi De Laurentiis, che ha richiamato la difficoltà di costruire continuità in un campionato ad alto turnover. Il tema è noto: senza regole certe e strumenti di controllo dei costi, il rischio è che la Serie B perda la sua funzione di incubatore di talenti e di equilibrio competitivo.

Fonte: Il Sole 24 Ore