servizi digitali pubblici e privati, ecco cosa cambia

servizi digitali pubblici e privati, ecco cosa cambia

Due decreti attuativi e un pacchetto di linee guida per far partire a tutti gli effetti l’It-Wallet italiano: le bozze dei provvedimenti sono pronte e ora all’esame delle varie amministrazioni che devono dare il via libera.

Si tratta del cosiddetto portafoglio digitale, il sistema che consentirà l’accesso a servizi pubblici e in futuro anche privati facilitando la presentazione e la verifica della propria identità digitale. A regime la carta di identità elettronica, ritenuta più sicura dello Spid in riferimento agli standard del regolamento europeo eIDAS, sarà l’unica identità digitale di accesso.

Ci sarà una fase di sperimentazione durante la quale – oltre a patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità, per le quali già oggi è disponibile una versione digitale sullo smartphone in una fase che potremmo dire di pre-test – agli utenti che ne fanno richiesta saranno prioritariamente assicurati altri quattro attestati elettronici: l’Isee; il titolo di studio conseguito e l’iscrizione scolastica; la laurea e l’iscrizione all’istituzione di formazione superiore; la residenza e l’iscrizione alle liste elettorali.

La governance

Con il decreto 19/2024, di cui i due Dpcm descritti in questo articolo rappresentano l’attuazione, il governo ha affidato la realizzazione del Sistema It-Wallet a due società pubbliche, il Poligrafico dello Stato e PagoPa (quest’ultima ancora in predicato di passare sotto il controllo congiunto dello stesso Poligrafico e di Poste Italiane). Tra i vari compiti assegnati, il Poligrafico dovrà rilasciare gli attestati elettronici dei dati a seguito di autenticazione che gli utenti potranno fare esclusivamente attraverso il livello di garanzia elevato della carta d’identità elettronica.

Fonte: Il Sole 24 Ore