
Shanghai Henlius Biotech nel mirino dei big farmaceutici
Il baricentro delle operazioni straordinarie per il settore farmaceutico si sta spostando sempre più verso l’Asia. I gruppi farmaceutici cercano di evitare i rischi di ricerca e sviluppo e comprano farmaci in fase di test avanzata e i target più comuni sono quelli cinesi. L’ultima notizia in questo senso riguarda Shanghai Henlius Biotech, che sarebbe in trattative con multinazionali farmaceutiche tra cui Johnson & Johnson e Roche Holding per la vendita dei diritti su un farmaco oncologico sperimentale. L’operazione, secondo le indiscrezini, potrebbe garantire alla controllata del gruppo Shanghai Fosun Pharmaceutical un incasso iniziale di diverse centinaia di milioni di dollari, a cui si aggiungerebbero ulteriori pagamenti legati al raggiungimento di milestone sullo sviluppo e sulle performance del farmaco, come già avvenuto per molte altre operazioni simili quest’anno.
I rialzi in Borsa
Il titolo della biotech cinese è subito scattato al rialzo chiudendo in positivo di quasi il 4% e portando il saldo da inizio anno a +252,34%. Non si tratta di un progresso straordinario se si guarda al mercato biotech cinese. TransThera Sciences, che ieri ha corretto con un -54% ma mantenendo un saldo positivo per un +171,57% nelle ultime cinque seduta, vanta un rialzo del 1.360% dalla quotazione di fine giugno a 13,15 dollari di Hong Kong e viaggia ora a quota 192 dollari di Hong Kong. Rialzo che ha reso la società il miglior titolo dell’anno nell’Hang Seng Healthcare Index e che ha alimentato le voci di speculazioni sul titolo tanto che in un comunicato diffuso ieri, TransThera ha riconosciuto i «movimenti anomali« del proprio titolo, precisando al contempo che «le attività operative restano regolari».
Il rally del titolo ha avuto ampio risalto anche sulla stampa cinese. La rivista specializzata Pharmaceutical Finance ha evidenziato come «un’azienda con appena 121 dipendenti, senza prodotti, ricavi né utili» sia riuscita a superare i pesi massimi del settore in poco più di 80 giorni. Anche il giornale finanziario Cailian Press ha sottolineato che TransThera non ha ancora commercializzato alcun farmaco, con pipeline ferma alla fase clinica. La capitalizzazione di TransThera di oltre 16 miliardi di dollari Usa ha infatti superato anche gruppi farmaceutici consolidati come Akeso, che vale in Borsa meno di 15,3 miliardi di dollari Usa.
Le partnership internazionali
Le valutazioni sono inevitabilmente influenzate anche dall’interesse dei grandi gruppi internazionali per le biotech cinesi. I primi sei mesi del 2025, che hanno visto un’accelerazione a 61 accordi di partnership outbound dalla Cina per un valore complessivo di 48,5 miliardi di dollari. Un ammontare che supera l’intero 2024, quando i deal avevano raggiunto i 44,8 miliardi, secondo il report IQVIA Pharma Deals. Movimenti che alimentano gli acquisti sul settore, rischiando anche di gonfiare, oltre i valori espressi dai fondamentali, i titoli.
Fonte: Il Sole 24 Ore