
Sigarette, in arrivo dalla Ue stangata sui fumatori e beffa per i governi nazionali che perdono gli incassi
Bilanci più corposi per poter rimborsare i prestiti New Generation Eu. Come? L’idea allo studio della commissione europea è senza precedenti. Tra le nuove ipotesi di maggiori entrate da destinare ai bilanci Ue spunta ora anche quella di far cassa con l’extragettito generato dall’aumento della tassazione sul tabacco e su tutti i prodotti da fumo. In sostanza per la prima volta una parte delle entrate fiscali derivanti da sigarette, tabacco riscaldato e prodotti della nicotina non finirebbero più nelle casse degli Stati membri, ma direttamente nel bilancio dell’Unione europea. In pratica, sarebbe Bruxelles a incassare i proventi, sottraendoli ai governi nazionali.
La discussione il 16 luglio
L’idea è sul tavolo e l’appuntamento è già fissato per mercoledì 16 luglio quando la Commissione europea presenterà una proposta ufficiale sulle cosiddette “risorse proprie”. Secondo le ipotesi allo studio «nuove fonti di risorse proprie si potrebbero sviluppare dove appropriato, per esempio attraverso le imposte sul tabacco». Il dossier è trattato ai massimi livelli ai Bruxelles e non ci sarebbe stato alcun coinvolgimento degli altri commissari. Inoltre la consultazione interna sarebbe durata appena 24 ore, tempo in cui i funzionari avrebbero dovuto analizzare un testo di 100 pagine con impatti significativi su agricoltura, industria, salute pubblica e finanze statali.
I rischi per i governi nazionali
La proposta è destinata ad accendere un forte dibattito anche perché secondo le primi stime prudenziali la quota che Bruxelles vorrebbe destinare ai bilanci Ue ammonterebbe a 15 miliardi di euro. Una somma che di fatto sarebbero sottratte ai governi nazionali per finire direttamente nelle casse di Bruxelles.
Gli aumenti ipotizzati
Già nei giorni scorsi, l’ipotesi di una revisione della tassazione dei prodotti del tabacco e della nicotina, paventata da un documento interno di Bruxelles e anticipata da “Il Sole 24 Ore.com”, aveva generato forti perplessità. La proposta prevedeva aumenti per la tassazione delle sigarette fino al 139%; per i tabacchi trinciati fino al 258%; per i sigari un +1090%, senza risparmiare nemmeno i prodotti di nuova generazione (tabacco riscaldato, sigarette elettroniche, bustine di nicotina). Un’ipotesi che per i consumatori italiani, si tradurrebbe in un aumento dei prezzi di oltre il 20% (ben oltre1 euro a pacchetto sia nel caso delle sigarette che per i prodotti a tabacco riscaldato). Secondo le stime della stessa UE, tali incrementi comporterebbero un aumento dell’inflazione di oltre mezzo punto percentuale.
Fonte: Il Sole 24 Ore