
Siglata un’intesa tra CdC americana in Italia e Università Federico II di Napoli
L’American Chamber of Commerce in Italy (AmCham Italy) e l’Università degli Studi di Napoli Federico II si alleano nel segno dell’innovazione. Con la firma di un Protocollo d’Intesa, la più antica Università del Mezzogiorno e la Camera di Commercio Americana in Italia avviano una nuova collaborazione per meglio connettere il mondo accademico e quello imprenditoriale, creando un ecosistema capace di generare nuove competenze e opportunità di internazionalizzazione.
La Federico II è da tempo protagonista di collaborazioni con realtà globali come Apple, Cisco e Deloitte, e con progetti di rilievo internazionale come Cineca, il supercomputer destinato a diventare un punto di riferimento europeo. AmCham Italy, attraverso la sua rete e i suoi comitati tematici, rappresenta un interlocutore privilegiato per le imprese italiane e americane interessate a rafforzare il dialogo transatlantico.
La collaborazione si svilupperà soprattutto in quattro aree prioritarie: formazione avanzata nei settori innovativi come AI, cybersecurity, aerospace, pharma; tecnologie emergenti e integrazione con il progetto Cineca; programmi di mobilità internazionale per studenti e ricercatori con particolare attenzione al mercato USA; workshop ed eventi congiunti per avvicinare imprese e università sui grandi temi della competitività globale.
«Con questo accordo rafforziamo il ponte tra Italia e Stati Uniti, investendo sui giovani, sull’innovazione e sul trasferimento tecnologico. La collaborazione con un’eccellenza come l’Università degli Studi di Napoli Federico II conferma il ruolo di AmCham come piattaforma privilegiata per avvicinare il mondo accademico a quello delle imprese», ha detto Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham Italy.
E Matteo Lorito, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha aggiunto: «L’accordo con l’American Chamber of Commerce in Italy ha una grande valenza perché stabilisce la base per un’interazione accademica tra le aziende associate e l’Ateneo come importante generatore di innovazione e trasferimento tecnologico, con particolare attenzione alla crescita professionale di studenti e giovani laureati e all’internazionalizzazione dei nostri percorsi formativi in collaborazione con il mondo produttivo. Di particolare rilevanza potrebbe essere l’effetto positivo sulle aziende che operano nel mercato USA, alla luce del particolare momento storico. Si prevedono workshop, stage e interazioni con le Academy federiciane, in particolar modo su temi inerenti all’uso dell’AI, la cybersecurity, il Pharma e varie tecnologie emergenti. Nell’ambito del protocollo, verranno realizzati anche progetti specifici con scambio di ricercatori e studenti con aziende USA e studi sul mercato d’oltre oceano».
Fonte: Il Sole 24 Ore