Sinner, le Atp Finals e il tiebreak fattore chiave

Sinner, le Atp Finals e il tiebreak fattore chiave

Si sa, Jannik Sinner non è uno che esulta in maniera plateale, ma ieri «si è buttato a terra e questo dimostra quanto ci tenesse: vincere in casa questo match è bellissimo, soprattutto dopo la sconfitta agli Internazionali di Roma»: così l’allenatore Simone Vagnozzi ha commentato il trionfo di Jannik alle Atp finals contro Carlos Alcaraz. Già, ma dove l’ha vinta questa partita tiratissima, un testa a testa serrato, finita 7-6, 7-5?

Più va avanti nel suo percorso, più il tiebreak nelle sfide di Sinner è diventato un fattore chiave che riunisce tutte le sue qualità: giocare bene i punti decisivi, usare al meglio il servizio, mettere pressione sull’avversario. Farlo con Alcaraz ha un coefficiente di difficoltà di gran lunga maggiore, ma ieri è stato così. Sin dal conquistarsi la possibilità di giocarlo, quel tiebreak: sul 6-5 e servizio dalla sua, infatti, Sinner ha offerto una palla break, la prima e unica del set, che coincideva con il set point. Ha sbagliato la prima palla, accompagnato dal mormorio preoccupato del pubblico, e poi ha tirato una bomba di seconda a 187 km all’ora: Alcaraz, sorpreso, non ha controllato la risposta, buttando fuori il rovescio. Un rischio, un coraggio, una pressione su chi è dall’altra parte d

el campo che lui ha spiegato così in conferenza stampa: «Ho pensato: piuttosto lo voglio perdere io, questo punto, che lasciarlo vincere a lui».

Poi nel tiebreak Sinner ha alzato l’asticella. Come ha detto in passato, lui gioca quei punti portandosi dietro l’esperienza di tutto il set e sa cosa fare, quali angoli privilegiare, dove orientare i servizi, su che soluzioni – anche estreme – puntare. Nella fase centrale del tiebreak, sul 4-3 in suo favore è stato decisivo il minibreak ai danni dello spagnolo che gli ha regalato il 5-3: un recupero fenomenale su una palla corta con un pallonetto millimetrico che ha costretto Carlos a correre indietro e a fargliene uno a suo volta, esponendosi allo smash di Jannik… e all’esplosione del pubblico. Altrettanto straordinario – ed estremamente difficile in un momento così delicato – il punto che porta Sinner sul set point: a un attacco di Alcaraz, replica con uno spiazzante e calibrato lob liftato che lascia lo spagnolo di sale, ed è un altro boato assordante. Il sigillo sul tiebreak, infine, una battuta a uscire. Carlos spedisce la risposta in corridoio. Praticamente dal 4-3 Sinner non ha permesso all’avversario di contrastare le sue scelte. Vincenti. Ed è solo un “olé, olé, olé, olé, Sinner, Sinner”.

Fonte: Il Sole 24 Ore