Sinner vince il torneo di Pechino in due set contro l’americano Tien. Ora lo aspetta Shangai

Sinner vince il torneo di Pechino in due set contro l’americano Tien. Ora lo aspetta Shangai

Jannik Sinner torna a vincere un torneo dopo la finale persa agli Us Open. Il numero 2 del mondo si aggiudica, infatti, l’Atp 500 di Pechino, battendo in finale l’americano Learner Tien con il punteggio di 6-2, 6-2 in un’ora e 12 minuti, e si porta a casa il terzo titolo della stagione dopo Australian Open e Wimbledon.

Match senza storia nell’ultimo atto del torneo cinese: l’americano avverte la stanchezza delle ultime sfide, in primis della semifinale con Medvedev, mentre il numero 2 è lucido e preciso e lascia pochi spiragli alle timide iniziative dell’avversario fin dai primi game.

Il match si apre con un doppio fallo dell’americano, che anticipa l’andamento complessivo della sfida. Tien è spesso impreciso, non incide al servizio e fatica a piazzare prime convincenti. Sinner è a suo agio, trova subito il break allungando gli scambi e replica nel quinto game, strappando il servizio con un solo 15 concesso all’avversario e uno scambio da applausi chiuso con uno smash. Il sesto game è il primo chiuso ai vantaggi, ma dopo un leggero calo Sinner rialza i ritmi e chiude con due ace. Trentaquattro minuti bastano per mettere in cassaforte il primo parziale, sigillato sul 6-2.

Il secondo set inizia con un sussulto d’orgoglio di Tien, che tiene il servizio a zero per la prima volta e arriva a giocarsi la palla break. Sinner è però impeccabile, reagisce alla grande e nel momento più delicato del match nasconde la palla all’avversario. Game chiuso con una prima a 210 km/h e un ace. Jannik alza di nuovo il livello con il passare dei minuti e spegne la fiammata dell’americano, strappando il primo break nel quinto, grazie a un game impostato malissimo da Tien, autore di due doppi falli (uno sulla palla break). Il secondo parziale scivola via in 38 minuti e Jannik lo chiude dominando, con un altro 6-2. Per lui è il secondo successo a Pechino e il 21esimo titolo della carriera. Adesso lo aspetta Shanghai.

Fonte: Il Sole 24 Ore