
Siria, oltre 350 morti a Sweida. Il presidente al-Sharaa accusa Israele: «Semina divisione»
E’ salito a oltre 350 morti il bilancio dei violenti scontri iniziati domenica nella provincia meridionale siriana di Sweida, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. La organizzazione con sede nel Regno Unito specifica che tra le vittime risultano 79 combattenti drusi e 55 civili, 27 dei quali uccisi in “esecuzioni sommarie da parte di membri dei ministeri della Difesa e dell’Interno”. Morti anche 189 membri del personale governativo e 18 combattenti beduini, secondo l’osservatorio.
Il presidente siriano Ahmad al-Sharaa ha annunciato il trasferimento della responsabilità del mantenimento della sicurezza nella città meridionale di Sweida, teatro di sanguinosi scontri settari da domenica, alle fazioni locali e agli sceicchi drusi.
Il governo siriano e leader della minoranza dei drusi hanno annunciato un nuovo cessate il fuoco dopo giorni di violenti scontri, ma Israele ha continuato i suoi attacchi aerei.
Il presidente ad Interim Ahmad al-Sharaa, in un filmato trasmesso dalla televisione di Stato questa mattina, ha definito i drusi parte integrante della Siria e ha denunciato le azioni di Israele , che ha bombardato Damasco, come un mezzo per seminare divisione.
“Affermiamo che la protezione dei vostri diritti e delle vostre libertà è tra le nostre massime priorità”, ha affermato, rivolgendosi specificamente ai drusi in Siria. “Respingiamo qualsiasi tentativo, straniero o interno, di seminare divisione tra le nostre fila. Siamo tutti partner in questa terra e non permetteremo a nessun gruppo di distorcere la splendida immagine che la Siria e la sua diversità rappresentano”. Ha affermato poi che Israele cerca di rompere l’unità siriana e trasformare il Paese in un teatro nel caos, ma che i siriani rifiutano la divisione.
Fonte: Il Sole 24 Ore