Sky, la strategia della varietà: tra produzioni identitarie e sfida allo streaming globale

Sky, la strategia della varietà: tra produzioni identitarie e sfida allo streaming globale

L’espressione «la più ricca di sempre» accompagna da tempo la presentazione della nuova stagione di Sky. È stato così anche quest’anno, dove al Teatro San Babila di Milano, la media company di casa Comcast guidata in Italia da Andrea Duillio ha messo in fila, uno dopo l’altro, tutte le novità e i punti fermi di un’offerta che risponde a una precisa scelta strategica. La logica appare infatti sempre di più quella di gruppo che, in un mercato in cui le piattaforme globali, da Netflix in giù, fanno la voce sempre più grossa, deve difendere la propria identità puntando sull’ampiezza dell’offerta e sulla qualità della produzione.

Stagione ad ampio spettro

Quest’anno il disegno appare ancora più evidente. Sky ha aperto la nuova stagione televisiva con il piglio di chi non vuole lasciare spazio alla concorrenza. Il menù è ricco: si va dalle grandi serie originali, con tanto di operazioni di respiro internazionale, fino ai ritorni dei cult più amati, passando per un’offerta di show che presidia ogni fascia oraria e ogni genere di pubblico. Una stagione ad ampio spettro, insomma, calibrata tra grandi novità e ritorni rassicuranti. E una strategia chiara: presidiare ogni genere, dal lusso al reality, dalla cronaca al pop, trasformando il palinsesto in una piattaforma totale.

La nuova serie originale Gucci

Titolo di punta è senza dubbio “Gucci – Fine dei giochi”, la nuova serie diretta da Gabriele Muccino e tratta dal memoir di Allegra Gucci. Una scelta che dice molto. La dinastia Gucci, con la sua combinazione di glamour, tragedia e sangue, è già entrata da tempo nell’immaginario globale, dal film di Ridley Scott ai fiumi d’inchiostro spesi per raccontare l’omicidio di Maurizio Gucci. Muccino, che da sempre ama i drammi familiari, non poteva trovare terreno più congeniale: qui c’è tutto, dal potere alla vendetta, dall’amore malato al denaro come rovina. È un family drama che parla a un pubblico globale, ma che mantiene una radice italiana fortissima.

Fra produzioni originali e successi internazionali

Sky porta avanti la sua linea di produzioni originali italiane: “Gomorra – Le origini”, prequel ambientato nella Napoli degli anni ’70 con Marco D’Amore dietro la macchina da presa; “Avvocato Ligas” con Luca Argentero e il secondo capitolo della saga sugli 883, “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno”. Titoli con cui andare oltre Hbo (che pure rimarrà – con i titoli già andati in onda e gli sviluppi futuri di questi – nell’offerta di Sky nonostante l’arrivo imminente della piattaforma Max di casa Warner Bros Discovery), con la vocazione di Sky di creare storie radicate nel nostro immaginario. Il 2026 sarà l’anno di due attesissimi ritorni: arriveranno infatti le terze stagioni di due hit assolute targate Hbo: “Euphoria” e “House of the Dragon”.

Fonte: Il Sole 24 Ore