Snam: balzo dell’utile netto e dell’Ebitda. Rivista al rialzo la guidance 2025

Snam: balzo dell’utile netto e dell’Ebitda. Rivista al rialzo la guidance 2025

Sfruttando la spinta derivante dalla crescita del business delle infrastrutture gas, Snam arriva al test dei primi nove mesi con i principali indicatori economico-finanziari in decisa crescita tanto che il gruppo guidato da Agostino Scornajenchi ha rivisto al rialzo la guidance 2025. Così i conti si chiudono con un utile netto adjusted, depurato cioè delle partite straordinarie, in crescita del 10% a 1,09 miliardi di euro, l’Ebitda adjusted in rialzo del 6,6%, a 2,2 miliardi di euro e l’Ebit adjusted in aumento del 4,6%, a quota 1,4 miliardi di euro. Salgono, poi, anche i ricavi regolati che si attestano a 2,84 miliardi di euro, in salita del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Scornajenchi: i risultati testimoniano solidità industriale e finanziaria di Snam

«Siamo molto orgogliosi di questi risultati. Tutti gli indicatori sono in crescita e testimoniano la solidità di Snam sia a livello industriale che finanziario, in un contesto globale che resta molto volatile e incerto – è il commento del numero uno Scornajenchi -. Continuiamo a lavorare per rafforzare la sicurezza energetica del Paese, come dimostrano l’alto livello di riempimento degli stoccaggi e l’aumento significativo dei volumi di Gnl immessi in rete, grazie anche all’entrata a regime della nostra flotta Fsru». Secondo il top manager «l’ottima performance di questi nove mesi e l’eccellente flessibilità finanziaria, realizzata tramite un’attenta gestione dell’indebitamento, ci consentono di migliorare la guidance 2025 di ebitda, utile netto e indebitamento netto, a conferma del percorso intrapreso per una creazione di valore sostenibile nel lungo periodo».

Migliora la guidance 2025

Come evidenziato dal ceo, il gruppo ha ritoccato all’insù i target attesi a fine anno per l’Ebitda adjusted fissato ora a circa 2,95 miliardi (rispetto all’asticella precedente di 2,85 miliardi), per l’utile netto adjusted pari a circa 1,42 miliardi, a fronte della “vecchia” guidance di 1,35 miliardi, e, infine, per l’indebitamento finanziario netto previsto a circa 18 miliardi di euro, rispetto ai precedenti 18,4 miliardi, grazie alla maggiore cash conversion, all’effetto neutro atteso del capitale circolante, oltre ai maggiori flussi dalle partecipate e all’incremento dei debiti per investimento.

L’indebitamento

Tornando ai numeri approvati ieri dal cda presieduto dal presidente Alessandro Zehentner, il flusso positivo di cassa della gestione operativa (2,06 miliardi) ha consentito di finanziare buona parte degli investimenti netti del periodo (-2.23 miliardi, includendo l’esborso connesso all’acquisizione di Stogit Adriatica e l’incasso derivante dalla cessione della partecipazione in Adnoc Gas Pipelines). L’indebitamento finanziario netto dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2024 (-969 milioni di euro) e le variazioni non monetarie (-42 milioni di euro), ha registrato così una contrazione di 154 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2025, mentre risulta in aumento di 1,18 miliardi rispetto al dato di fine 2024, attestandosi a 17.426 milioni di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore