Sostenibilità, la doppia faccia dell’intelligenza artificiale

Sostenibilità, la doppia faccia dell’intelligenza artificiale

Decine di data center ronzano alla periferia di Dublino, il Paese che ospita più centri di calcolo per abitante al mondo. Nel 2024 i loro potenti computer hanno consumato il 21% dell’elettricità nazionale, più di tutte le abitazioni d’Irlanda. Cuore pulsante di Amazon, Alphabet, Meta, Microsoft e TikTok in Europa, la patria della Guinness ora però comincia a fare marcia indietro: il nuovo data center di Google non ha ottenuto l’autorizzazione e il timore di blackout ha spinto il gestore della rete irlandese a bloccare qualsiasi progetto vicino a Dublino fino al 2028.

Il consumo dei data center al raddoppio in 5 anni

Nel frattempo, la fame di elettricità del traffico dati continua a salire: nel suo recente rapporto “Energia e Ia”, l’International Energy Agency prevede che il consumo globale di elettricità dei data center raddoppierà entro il 2030, arrivando a 945 terawattora dai 415 del 2024. Il principale responsabile? L’intelligenza artificiale. Porre una domanda a ChatGPT significa consumare dieci volte più energia di una ricerca tradizionale. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale le emissioni di gas serra di Google sono aumentate di quasi la metà dal 2019 al 2023 e quelle di Microsoft del 30% dal 2020. Nelle economie avanzate si prevede che oltre il 20% della crescita della domanda di elettricità da qui al 2030 dipenderà dai data center. Negli Stati Uniti, l’elaborazione dati nel 2030 consumerà più elettricità della produzione di tutti i beni ad alta intensità energetica, inclusi alluminio, acciaio, cemento e prodotti chimici.

Quanto fa risparmiare l’Ai?

D’altra parte, sostiene la Iea, l’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui funziona il settore energetico, consentendo notevoli risparmi. L’applicazione industriale diffusa dell’intelligenza artificiale e del machine learning potrebbe far risparmiare, secondo gli analisti della Iea, ben 8 exajoule di energia entro il 2035, la stessa quantità di energia che consuma oggi il Messico. Un’adozione diffusa nei settori non industriali potrebbe far risparmiare altri 5 exajoule. In effetti, l’Ia sta già contribuendo a migliorare l’efficienza delle reti elettriche, a ridurre il consumo di carburante nel trasporto marittimo e a individuare perdite di metano, il più potente dei gas serra. La Iea calcola che la sostituzione delle ispezioni periodiche agli impianti di produzione e trasporto del metano con un monitoraggio satellitare continuo abilitato dall’intelligenza artificiale eviterebbe 2 milioni di tonnellate di emissioni di metano all’anno.

Sul fronte delle reti elettriche – un fronte caldissimo dopo il blackout spagnolo – la startup americana LineVision (sostenuta da Microsoft) utilizza sensori senza contatto per monitorare temperatura, cedimento dei cavi e condizioni ambientali sulle linee di trasmissione. Analizzando questi dati con l’aiuto dell’Ia e combinandoli con le previsioni meteo, i suoi algoritmi calcolano la reale capacità di carico delle linee. Il rapporto della Iea sostiene che le linee di trasmissione ad alta tensione “possono trasportare in sicurezza una capacità aggiuntiva del 20-30% rispetto al loro limite massimo per circa il 90% del tempo”. La rete elettrica britannica ha utilizzato questo approccio per “sbloccare” 600 megawatt di capacità eolica offshore in più all’anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore