
Spazio: Leonardo, Thales e Airbus siglano intesa. Dalle quote azionarie agli obiettivi, ecco la nuova alleanza
Leonardo, Airbus e Thales trovano finalmente la quadra sull’allenza per lo spazio. Dopo un lungo confronto i tre gruppi hanno firmato un protocollo di intesa (MoU) per unificare le rispettive attività nel settore. La sigla arriva Nella nota diffusa prima dell’apertura di Borsa, i tre big sottolineano che, con questa mossa, puntano «a unire le forze per consolidare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio, settore cruciale che sostiene infrastrutture e servizi critici nei campi delle telecomunicazioni, della navigazione globale, dell’osservazione della Terra, della ricerca scientifica, dell’esplorazione e della sicurezza nazionale».
Gli obiettivi della nuova alleanza
Il percorso per arrivare al traguardo finale non sarà breve ma gli obiettivi della nuova società, che vuole diventare partner di fiducia per lo sviluppo e l’attuazione dei programmi spaziali strategici a livello nazionale, sono chiari. E tutto questo, spiegano i tre gruppi potrà avvenire attraverso l’unione, lo sviluppo e la realizzazione di un portafoglio completo di tecnologie complementari e soluzioni integrate end-to-end, che vanno dalle infrastrutture spaziali ai servizi (escludendo i lanciatori).
Il successo di Cingolani
Per il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, è la conferma della bontà di quanto va sostenenendo da tempo: da sole le industrie del Vecchio Continente hanno un orizzonte di manovra limitato. Non a caso, nel comunicato che accompagna il via libera all’accordo preliminare, si sottolinea che la società «accelererà l’innovazione in questo mercato strategico, con l’obiettivo di creare un player europeo integrato e resiliente e dotato della necessaria massa critica per competere a livello globale e sfruttare le possibilità di crescita nei mercati internazionali». L’unione delle attività spaziali dei tre gruppi servirà ovviamente a unificare e a rafforzare gli investimenti nei futuri prodotti e servizi ma genererà anche benefici per le tre aziende.
Previste sinergie per diverse centinaia di milioni di euro
Non ci sono ancora numeri definitivi, naturalmente, ma Leonardo, Thales e Airbus stimano, dall’unione, «sinergie per un ammontare totale di diverse centinaia di milioni di euro all’anno sul risultato operativo a partire dal quinto anno successivo dalla sigla dell’accordo». Quanto ai costi associati, «saranno in linea con i parametri di riferimento del settore». Senza contare che il progetto conferirà un’accelerazione ai ricavi grazie alla possibilità per il soggetto che nascerà dalle nozze di disporre di un portafoglio ampliato di prodotti. Ergo: una offerta più competitiva in grado di concorrere con l’agguerrita concorrenza internazionale.
L’assetto della nuova holding che gestirà le attività spaziali dei tre big
Ma come sarà costituita la nuova holding? Come anticipato da Il Sole 24 Ore, Airbus avrà il 35% dell’alleanza mentre Leonardo e Thales, che erano unite nella “space alliance”, avranno il 32,5% ciascuna. Il nuovo soggetto opererà, si chiarisce, sotto controllo congiunto e con una governance bilanciata tra gli azionisti. Quanto agli asset che saranno conferiti alle future “nozze”, Airbus contribuirà con i suoi business Space Systems e Space Digital, provenienti da Airbus Defence and Space. Leonardo, dal canto suo, apporterà la sua Divisione Spazio, includendo anche le quote in Telespazio e Thales Alenia Space, mentre Thales contribuirà principalmente con le sue quote in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales SESO. La nuova società impiegherà circa 25.000 persone in tutta Europa e costituirà un player competitivo a livello mondiale potendo contare su un fatturato annuo di circa 6,5 miliardi di euro (dato 2024) e u un portafoglio ordini che ammonta a più di tre anni di ricavi previsti.
Fonte: Il Sole 24 Ore