
Speciale Telefisco, Leo: «In manovra priorità al taglio Irpef. Interessati 13,6 milioni di contribuenti»
Il governo e tutta la maggioranza si stanno concentrando sulla possibile riduzione dell’Irpef per il cosiddetto “ceto medio”. La proposta è quella che circola da tempo: riduzione dal 35 al 33% della seconda aliquota (oggi applicata da 28mila a 50mila euro), con una possibile estensione dello scaglione fino a 60mila euro di reddito.
Lo ha ribadito a Speciale Telefisco il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ricordando che il nodo è soprattutto quello delle risorse: «Aspettiamo i dati Istat sui conti economici nazionali». Dati che saranno diffusi il 22 settembre e serviranno al Tesoro per definire il Documento programmatico di finanza pubblica. «Sappiamo che la misura – aggiunge Leo – interesserebbe 13,6 milioni di contribuenti, ed è quindi molto avvertita».
Semplificare l’Ires premiale
Altro tema, l’Ires premiale, cioè lo sconto d’imposta per le imprese che investono e assumono. «Un passo avanti rispetto alla difficoltà dell’impostazione normativa l’abbiamo fatto con il decreto ministeriale dell’8 agosto». Decreto firmato proprio dal viceministro e che ha dato attuazione allo sgravio previsto dalla delega fiscale (legge 111/23) e introdotto dalla legge di Bilancio 2025.
La riduzione dell’Ires (dal 24 al 20%) riguarda le aziende che decidono di non distribuire gli utili prodotti, ma di investirne una parte nella propria crescita, acquistando beni e creando altri posti di lavoro.
È chiaro che si tratta di un «meccanismo particolare», dice Leo. Perché «la riduzione dell’aliquota è legata a un aspetto che attiene al reddito, mentre invece l’investimento deve comportare l’accantonamento dell’utile, il cui 30% deve essere destinato all’investimento. Quindi qui assistiamo a una una asimmetria tra quella che è la la disciplina di riduzione della tassazione e quello che è, diciamo, la tipologia dell’investimento».
Fonte: Il Sole 24 Ore