Specie aliene in Italia: danni per la biodiversità e costi superiori ai 500 milioni di euro l’anno
Dalle nutrie alla cimice asiatica, passando per il granchio blu, la zanzara Aedes Albopicus sino ad arrivare alla pianta allergenica Ambrosia. Sono solo alcune delle specie aliene che popolano l’Italia e che «rappresentano una significativa minaccia alla diversità, all’economia e alla salute in Italia».
Un universo che determina di circa mezzo miliardo l’anno. A delineare questo scenario è la “Relazione sulle specie aliene in Italia: status, normativa e strategie di contrasto. Rapporto tecnico Ispra realizzato su richiesta del Comitato faunistico venatorio nazionale”, in cui si mette in evidenza come il «fenomeno sia un progressivo aumento, amplificato dalla globalizzazione dei commerci e dai cambiamenti climatici».
Costi superiori a 500 milioni di euro
«Le specie aliene invasive in Italia danneggiano gravemente la biodiversità e comportano costi superiori a 500 milioni di euro l’anno – commenta Pietro Genovesi, responsabile Fauna dell’Ispra -. Prevenire e ridurre questi impatti è possibile, ma serve maggior impegno di regioni e parchi, oltre ad un monitoraggio più accurato per definire priorità d’azione efficaci». Poi i numeri, tutt’altro che trascurabili. «Il numero di specie aliene introdotte nel nostro Paese supera oggi le 3.800 unità, con circa il 15% di queste classificate come invasive, ovvero che causano impatti sulla biodiversità e spesso anche sulla salute e le attività umane – si legge nel rapporto -. Gli impatti delle specie aliene invasive sulla biodiversità in Italia sono estremamente rilevanti, con effetti particolarmente gravi sulle specie di acqua dolce come pesci e anfibi, per i quali le specie aliene rappresentano la principale minaccia insieme ai cambiamenti climatici».
23 milioni l’anno solo per 15 specie
Fonte: Il Sole 24 Ore