Stipendi Pa, nuove regole in arrivo: circolare Zangrillo in settimana
Arriva la stretta del governo sui maxi stipendi della Pa. La Consulta ha eliminato la vecchia soglia che i salari dei dirigenti non potevano superare. Ma questo non significherà un via libera incondizionato agli aumenti. Potrebbe vedere la luce in settimana la circolare predisposta dal ministro della Pa, Paolo Zangrillo, con la quale si regolamenterà la materia. Sarà chiesto alle amministrazioni pubbliche di soprassedere agli adeguamenti delle retribuzioni, che potranno scattare solo se saranno previste specifiche risorse.
In attesa del Dpcm a gennaio
Al momento ad aumentare – per la decisione giuridica e non per una volontà politica – potranno essere solo i salari di una decina di grand commis che, con la decisione annullata dalla Corte Costituzionale, avevano visto ridurre i propri guadagni. A regolamentare in modo definitivo la materia sarà comunque a gennaio un Dpcm, un decreto del presidente del Consiglio che introdurrà nuovi criteri, orientati sul merito, visto che l’indicazione di una soglia, giustificata nel passato solo per far fronte ad un’emergenza economica, non è più consentita dopo la sentenza della Consulta.
Esenti gli enti costituzionali e le authority tutelate da norme Ue
Le norme invece non incideranno sui poteri degli enti costituzionali, che godono di autonomia decisionale, come il Cnel guidato da Renato Brunetta che aveva deciso di aumentare le retribuzioni oltre la vecchia soglia, oppure su authority tutelate da norme europee come Bankitalia. Su quest’ultima il presidente dei Senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri chiede di intervenire: «non possono vivere in un paradiso intoccabile» dice evidenziando che «i trattamenti economici, dal vertice fino alla base, sono ingiustificatamente elevati».
La circolare in arrivo
Ad arrivare a stretto giro di posta sarà comunque la circolare che Zangrillo ha predisposto nei mesi scorsi e che, dopo la polemica che ha investito il presidente del Cnel, potrebbe essere presto varata. «In vista delle prossime misure normative sulla materia, da adottarsi in esecuzione della citata sentenza – si legge nel testo della prima stesura della circolare – si ritiene opportuno, al fine di evitare disparità di trattamento, ovvero riconoscimenti non in linea con le iniziative che saranno adottate, soprassedere allo stato alla rideterminazione del trattamento economico che, in ogni caso, potrebbe avvenire solo in presenza di risorse destinabili allo scopo nell’ambito di quelle stanziate per le retribuzioni del personale».
I chiarimenti applicativi
La circolare fornirebbe anche «chiarimenti applicativi» della sentenza, con la possibilità di alcune esenzioni. Gli aumenti scatterebbero per 12 alti funzionari: tra questi i presidenti della Corte di Cassazione, della Corte dei Conti, della Cassazione, del Consiglio di Stato e della Giustizia Tributaria, ma anche il capo della Polizia e altri grand commis. Per i capi dei dipartimenti dei ministeri, invece, bisognerà attendere le nuove regole del Dpcm, che legherà i compensi al merito e anche alle risorse disponibili.
Fonte: Il Sole 24 Ore