Storia e innovazione del tessile peruviano di alta gamma in vetrina a Milano

Storia e innovazione del tessile peruviano di alta gamma in vetrina a Milano

Una vera e propria missione economica e culturale, quella organizzata da PromPerù a Milano durante la settimana della moda donna di fine settembre, dove sono state presentate le collezioni per la primavera-estate 2026. Battezzata Perù Moda Deco, l’iniziativa ha portato designer e aziende del Paese sudamericano a presentarsi e incontrare buyer e rappresentanti di imprese italiane all’Hotel Meliá e al Guffanti Concept Showroom, spazio che si distingue da sempre come vetrina di marchi di ricerca. C’è stato inoltre un evento da Imarika, uno dei multimarca più originali di Milano.

«Prom Perù promuove gli investimenti e l’espansione dell’offerta peruviana che consideriamo esportabile in Italia – spiega Joan Manuel Barrena, direttore di PromPerù per il nostro Paese e per la Spagna –. Con Perù Moda Deco abbiamo voluto concentrarci sull’internazionalizzazione delle aziende del settore abbigliamento e home decor e abbiamo pensato che Milano fosse il luogo più adatto per sviluppare alleanze imprenditoriali e commerciali».

Obiettivi confermati da Melissa Cabrera, dell’ufficio commerciale del Perú nel nostro Paese, che ha sottolineato le potenzialità dei marchi di abbigliamento e accessori che si ispirano a un’idea di lusso sostenibile, sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale: «Lusso, in Italia, in Europa e nel mondo, non significa più solo esclusività. Credo che sempre più persone cerchino valori di unicità e artigianalità, come ci hanno confermato i buyer dei negozi multimarca che abbiamo incontrato, tutti entusiasti dei contenuti creativi delle collezioni, che vanno ben oltre un’idea di artigianato sudamericano folcloristico ormai superata».

La missione ha mostrato i due volti del tessile-abbigliamento peruviano: da una parte le materie prime d’eccellenza, in primis alpaca e cotone Pima, prodotte con processi responsabili, dall’altro la creatività dei designer locali, impegnati anche a preservare antichi saperi e tradizione.

Fonte: Il Sole 24 Ore