Stranieri con la laurea: l’Italia è penultima nell’Unione europea

Stranieri con la laurea: l’Italia è penultima nell’Unione europea

L’Italia è un Paese poco attrattivo per gli immigrati laureati. Se si considerano i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese fra 15 e 64 anni – in età lavorativa – coloro che hanno un titolo di studio universitario o post-universitario sono appena l’11,7%, contro una media del 28% nell’Unione europea. Ha un valore più basso solo la Grecia, dove la quota di immigrati laureati è dell’8,3 per cento.

I dati elaborati per Il Sole 24 Ore del Lunedì dalla Fondazione Leone Moressa mettono in evidenza il fenomeno sottolineato dal Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nella sua ultima relazione annuale, che ha ricordato come l’Italia, tra i principali Paesi europei, sia quello con la più bassa quota di immigrati laureati, in un contesto economico che per il declino demografico vedrà assottigliarsi sempre di più la popolazione in età lavorativa (si veda anche Il Sole 24 Ore di domenica 15 giugno).

Un problema anche italiano

In realtà il divario nella formazione terziaria rispetto alla media europea riguarda anche i cittadini italiani: la quota degli over 15 che hanno una laurea o un titolo di studio superiore è del 20,7%, ben al di sotto rispetto alla media Ue, che è del 32 per cento. Il gap formativo, dunque, è un problema strutturale che interessa l’intera popolazione, indipendentemente dalla cittadinanza. Pesa anche l’età media elevata, e quindi la permanenza nel nostro mercato del lavoro di persone con titoli di studio più bassi. Il numero dei laureati sta avanzando lentamente, infatti, nelle fasce d’età più giovani: tra i residenti fra 25 e 34 anni i laureati sono il 30,6% (Istat). Un dato migliore, ma pur sempre inferiore a quello della Spagna (52%) e alla media Ue (43,1%).

La situazione degli stranieri

I lavoratori stranieri in Italia sono 2,5 milioni (dato 2024), in aumento di quasi il 6% rispetto al 2023. I laureati sono cresciuti da 299mila del 2023 a 321mila del 2024.

Fonte: Il Sole 24 Ore