Streaming, videogiochi e app salgono al 18,1% di ascolti totali per la Tv

Streaming, videogiochi e app salgono al 18,1% di ascolti totali per la Tv

In questo 2024 che va a concludersi gli spettatori davanti alla Tv sono aumentati. Sono cresciuti prendendo a esame le 24 ore (il giorno medio), ma anche la prima serata: rispettivamente del lo 0,8% e dello 0,6 per cento. Però se è vero che, guardando ai numeri Auditel elaborati dallo Studio Frasi, la Tv tradizionale tiene, è altrettanto evidente che la crescita tangibile dei numeri è ascrivibile all’ascolto “non riconosciuto”.

Streaming, app, videogiochi, game console rappresentano l’emblema di un cambiamento dei consumi nell’audiovisivo che per le generazioni più giovani è già realtà. Non a caso dal 29 dicembre scatterà per Auditel il calcolo della “Total audience”: ogni giorno sarà fornito un numero unico, per dare il polso degli ascolti, comprensivo di tv, ma anche pc, smartphone, tablet.

La spinta dell’ascolto «non riconosciuto»

A due settimane dalla chiusura dell’anno televisivo Auditel (i dati elaborati dallo Studio Frasi vanno dal 31 dicembre 2023 al 14 dicembre di quest’anno) è intanto possibile fare un bilancio dell’ultimo anno senza la total audience. Il testa a testa fra editori vede al momento prevalere, ma di un soffio, Mediaset nel giorno medio e la Rai in prima serata (in questo caso abbondantemente). In generale, la presenza di fronte a un televisore acceso negli ultimi due anni è aumentata: nella media dell’intera giornata del 2024 sono 9,9 milioni, questo valore è cresciuto di circa centomila individui ogni anno. La spinta alla crescita come detto, viene soprattutto dall’insieme “Non riconosciuto”, il cui peso è salito dal 16,9% del 2022, al 17,6% del 2023, al 18,1% di questo 2024.

«È una crescita, è vero – commenta Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi – ma non si tratta di un incremento esaltante ed è inferiore alle attese formulate in altri tempi». Quanto alla Tv tradizionale quest’anno è cresciuta – di poco, dello 0,2% – ma perde il 6% del proprio pubblico rispetto a due anni fa. «In questo caso – sottolinea Siliato – si tratta di una ricrescita, forse temporanea, collegata a una visione da Tv tradizionale come bene rifugio cui dedicare più tempo in tempi difficili, inattesi e dal finale incerto». L’età media degli utenti della tv tradizionale è di 60 anni. Dai dati elaborati dallo Studio Frasi emerge invece che quella stessa età scende a 42 anni per chi si dedica alla visione non riconosciuta. E anche questo è un segnale fortemente indicativo.

Sport e Sanremo in cima agli ascolti

Ma cosa riesce ancora a incollare la gente davanti al televisore? Delle venti trasmissioni più viste dell’anno ben sedici sono partite di calcio, tra squadre nazionali (12) e squadre di club (4). Fra i rimanenti quattro programmi si sono il Festival di Sanremo, che traina anche “Sanremo Start” e “Prima Sanremo”, e l’augurio di buon 2024 con “L’anno che verrà” condotto da Amadeus. Diciasette dei venti programmi più visti sono andati su Rai 1 e tre (partite di calcio) su Canale 5: finale di Supercoppa Italiana Napoli-Inter; finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus e finale di Champions League Borussia Dortmund-Real Madrid. Ottimi, ma fuori classifica, gli incontri di Sinner per le Atp Finals (4,9 milioni l’audience complessiva fra Rai 2 e Sky) e la finale di Coppa Davis (5,7 milioni di spettatori, sempre complessivamente fra Rai 2 e Sky).

Fonte: Il Sole 24 Ore