Stretta Ue sui visti ai russi: ecco come funzionerà
«Viaggiare nell’Ue è un privilegio, non un diritto acquisito». La guerra diplomatica ed economica tra l’Europa e la Russia, sull’onda delle tensioni innescate dai misteriosi droni su diversi scali del continente, si arricchisce di un nuovo capitolo: la stretta ai visti di ingresso per i cittadini russi.
La mossa era nell’aria da settimane ed è stata ufficializzata dall’Alto rappresentante Kaja Kallas. «È difficile giustificare l’inizio di una guerra e aspettarsi di poter circolare liberamente in Europa», ha sottolineato l’ex premier estone. Prevedibile e immediata è arrivata la reazione di Mosca. «L’Ue preferisce i disertori ucraini e i migranti illegali ai turisti russi con capacità di spesa», ha tuonato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. Nelle parole della «zarina» del Cremlino c’è un fondo di verità. I flussi turistici di russi, sebbene nettamente ridotti dall’inizio della guerra in Ucraina, non si sono mai interrotti, soprattutto nei Paesi mediterranei. Anche per questo l’Ue aveva finora evitato la stretta, concentrandosi piuttosto sull’allungamento della lista nera delle persone non grate in Europa.
Ad accelerare la decisione, tuttavia, è stato soprattutto l’allarme dei droni nei cieli europei. Gli avvistamenti, negli ultimi giorni, si sono intensificati. Il Belgio, in primis, è stato preso di mira. Il sospetto è che dietro ci sia la manina di Mosca. O meglio, di russi che hanno fatto partire i velivoli dall’interno deli Paesi Ue. «L’attribuzione dell’origine di questi droni compete agli Stati membri» ma «è chiaro che questa è una guerra ibrida e l’Europa è a rischio», ha sottolineato un portavoce della Commissione. La stretta sui visti si concentrerà su quelli multipli, che permettono l’ingresso e l’uscita dall’area Schengen più volte in uno stesso lasso di tempo. Riguarderà cittadini russi che risiedono in Russia e che fanno domanda per un visto presso un consolato di un paese Ue in Russia. Non si applica dunque ai cittadini di altri Paesi che risiedono in Russia (se non hanno anche passaporto russo). Il visto multiplo sarà concesso a due categorie di persone molto specifiche: familiari stretti di cittadini Ue o di russi che risiedono legalmente in Ue, che possono ottenere un visto multiplo valido per un anno, ma solo se hanno già ottenuto e utilizzato regolarmente tre visti negli ultimi due anni, e i lavoratori nel settore dei trasporti.
La stretta, su decisione dei singoli Stati membri, non si applica a dissidenti, difensori dei diritti umani o giornalisti, evitando così quell’effetto boomerang sul quale anche Yulia Navalnaya , vedova dell’oppositore di Vladimir Putin Alexei Navalny, aveva messo in guardia l’Europa. A Bruxelles saranno giorni di fuoco sul fronte ucraino. Il Belgio ha subito annunciato contromisure contro future incursioni dei droni (che potranno essere abbattuti) e si avvarrà anche del supporto militare della Germania. Sempre sul Belgio è al massimo la pressione per ottenere il via libera all’uso degli asset russi per i prestiti di Riparazione a Kiev.
Un incontro tra il governo di Bart De Wever e la Commissione si è tenuto proprio sul dossier, sul quale Ursula von der Leyen tiene il punto. La Commissione sta facendo circolare informalmente tre opzioni per i finanziamenti all’Ucraina: una prima fa perno sul debito comune, una seconda sui prestiti bilaterali. Entrambe, spiegano i tecnici di Palazzo Berlaymont, hanno un costo elevato per i 27. La terza, l’uso degli asset russi, per von der Leyen resta la meno dispendiosa e la più praticabile per tutti. Toccherà a lei, da qui al summit Ue di dicembre, convincere i più dubbiosi. A cominciare proprio dal Belgio, detentore della gran parte degli asset di Mosca.
Fonte: Il Sole 24 Ore