Svolta digitale anche per E.Marinella, la cravatta di attori, politici e vip

Ovviamente sì, è cambiato in primis il nostro approccio ai social e quindi alla comunicazione alla clientela. Personalmente mi sono sempre definito in modo scherzoso «felicemente poco tecnologico», ma devo dire, invece, che è importante conoscere le nuove tecnologie, scoprire nuovi linguaggi e modi di comunicare per arrivare a una platea più ampia e anche più giovane. La vera sfida è adattare questi nuovi strumenti alla nostra realtà al fine di comunicare nel miglior modo possibile i nostri prodotti, il nostro brand e i nostri valori. Credo sia importante un utilizzo intelligente e pro-attivo per sfruttare al massimo tutte le potenzialità, garantendo, però, una comunicazione veritiera e fedele alla nostra realtà.

Quanto ha aiutato l’e-commerce? Eravate pronti o avete aumentato gli investimenti e/o internalizzato piattaforme e logistica?

L’e-commerce ha rappresentato un ottimo investimento che ogni giorno di più sta dimostrando il suo valore. Abbiamo fatto investimenti per una gestione interna, questo a prescindere dalla pandemia.

Quanto ha pesato l’impossibilità di incontri B2B in presenza (fiere, congressi, showroom ecc)?

Ha pesato certamente, ma fortunatamente, abbiamo relazioni storiche con molti dei nostri rivenditori stranieri che, conoscendoci, non hanno avuto difficoltà ad affidarsi a noi, come spesso accade. L’assenza di incontri B2B non ci ha permesso di ampliare il numero dei nostri rivenditori, ma credo che, quando tutto sarà finito, potremo rifarci. Il nostro ampliamento, anche all’estero, è sempre stato molto controllato e attento perché l’artigianalità ha dei tempi e dei quantitativi di produzione comunque differenti dalla grande industria. Il 2020 è alle spalle.

Fonte: Il Sole 24 Ore