
Taglio ai vitalizi, ecco chi sono gli ex deputati contrari alla misura
Il Collegio d’appello della Camera, in pratica la Cassazione di Montecitorio, ha confermato il no pronunciato in primo grado al ricorso presentato da circa 800 ex deputati per eliminare il taglio ai propri vitalizi, su cui aveva invece deciso favorevolmente il Senato nel 2022. Il taglio era stato deciso nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico M5S. A rendere nota la decisione è stato un comunicato di Montecitorio. I ricorrenti hanno esaurito gli organi giurisdizionali interni ed ora dovranno decidere se rivolgere un appello in sede politica all’ufficio di Presidenza, oggi guidato da Lorenzo Fontana (Lega) .
Nomi noti tra coloro che lamentano i tagli
Tra coloro che lamentano i tagli, molti sono i nomi noti e vanno da Paolo Guzzanti (giornalista ed ex deputato dell’allora Pdl) a Ilona Staller (ex attrice pornografica ed ex deputata del Partito Radicale), dagli ex sindaci di Napoli Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino (centrosinistra) al primo cittadino di Imperia (ed ex ministro e ex deputato di Forza Italia), Claudio Scajola, fino a Fabrizio Cicchitto (ex socialista, ex parlamentare del Pdl e poi di Alternativa popolare), e gli ex deputati socialisti (ed ex ministri) Claudio Martelli e Margherita Boniver. Accanto a loro Italo Bocchino, Mario Landolfi, Gianni Alemanno (tutti e tre ex An), Mario Capanna (ex segretario di Democrazia Proletaria), l’ex magistrata (e ex Pdl) Tiziana Maiolo, l’ex olimpionica Manuela Di Centa (ex Pdl), l’ex vicepresidente del Csm (e ex Udc) Michele Vietti, Giovanna Melandri (ex ministra e ex deputata Pd) e Angelino Alfano (ex delfino di Silvio Berlusconi e poi confluito in Alternativa popolare)
Vicenda tortuosa dei vitalizi degli ex deputati
La vicenda è tortuosa, e riguarda soprattutto ex deputati anagraficamente più giovani o con alle spalle meno legislature di quelli che nel 2021 hanno beneficiato di una sentenza che nei fatti ha azzerato la delibera Fico. Quest’ultima stabiliva che il vitalizio fosse ricalcolato secondo un coefficiente in cui rientrava il monte dei contributi versati, e gli anni in cui si era beneficiato dell’assegno. Un taglio che, dall’oggi al domani, è arrivato anche al 90% per gli ex parlamentari più anziani. Il loro ricorso nel 2021, sulla base del principio costituzionalità di legittimo affidamento, era stato accolto, il che aveva portato a ripristinare il precedente assegno. Il Senato, invece, nel 2022 aveva “salvato” tutti gli ex inquilini di Palazzo Madama, indipendentemente dall’età.
Richiesta di trattamento analogo al Senato
Gli 800 ex deputati hanno chiesto quindi un analogo trattamento a quello deciso in Senato, anche per eliminare una situazione «irragionevolmente penalizzante»: infatti tutti i risparmi della Camera sui vitalizi ricadono ora solo su di loro (appunto 800 sui circa 3.300 ex deputati complessivi). «Il Collegio di Appello della Camera – si legge nel comunicato – ha esaminato l’appello relativo alla sentenza di primo grado sul cosiddetto taglio ai vitalizi, confermando l’impianto complessivo della delibera n. 14 del 2018», cioè quella del presidente Fico. «Sono state inoltre confermate le misure di mitigazione già introdotte dall’Ufficio di Presidenza della scorsa legislatura», cioè quelle relative agli ex più anziani. «L’attuale situazione complessiva riguardante il ricalcolo dei vitalizi e le relative misure di mitigazione rimane quindi invariata», conclude la nota.
Fonte: Il Sole 24 Ore