
Tajani a Washington: «Posizioni sui dazi ancora non vicinissime». «Euro troppo forte, Bce intervenga»
A Washington l’incontro fra il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani e lo ’U.S. Trade representetive’ Jamieson Greer. “Ho avuto un proficuo scambio di vedute sul negoziato commerciale tra Washington e Bruxelles – scrive Tajani sui social – Il Governo italiano sostiene un approccio pragmatico da parte dell’UE per raggiungere un accordo sui dazi. Continuiamo a lavorare per il nostro commercio transatlantico, per le nostre economie e per l’unità dell’Occidente”. Sul negoziato sui dazi “c’è tempo fino al primo di agosto, bisogna trattare: le posizioni non sono ancora vicinissime però bisogna continuare il dialogo perché una guerra dei dazi non conviene a noi; non conviene agli americani, perché l’Europa bisogno degli Stati Uniti ma anche gli Stati Uniti hanno bisogno dell’Europa”.
Tajani ha detto anche che “C’è un altro tema insieme a quello dei dazi che è quello del valore dell’euro. Oggi l’euro è troppo forte e per questo io dico che bisogna fare in modo che la Banca centrale europea intervenga per ridurre intanto il costo del denaro: si può ancora ridurre di un punto perché siamo al 2%. La Bce dia vita a un quantitative easing, cioè comprare i titoli di Stato nei paesi europei, in modo che ci sia più denaro in circolazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, conversando con i giornalisti a Washington. “Perché se l’euro è troppo forte alla fine per i nostri esportatori diventa ancora più complicata: è come se ci fosse un dazio aggiuntivo, quindi per ridurre l’effetto dei dazi bisognerebbe ridurre il valore dell’euro”, ha aggiunto Tajani.
Quella sui dazi “è una trattativa lunga ed estenuante, in cui da una parte c’è un negoziatore particolare e dall’altra altri che hanno degli approcci completamente diversi, quindi non è soltanto nel quantum, ma anche nel metodo dell’approccio”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in Transatlantico, alla Camera, sulla trattativa sui dazi tra Ue e Stati Uniti.
“I dazi sono negativi per tutti. Per chi li impone e per chi li subisce. Provocano instabilità, inflazione, recessione, calo del Pil. Si deve trovare una soluzione nell’interesse di tutti”. Lo spiega al Sole 24 Ore Letizia Moratti eurodeputata di Forza Italia. “L’Europa fa bene a trattare fino a quando ce ne sarà l’opportunità. Ma la Commissione ha fatto altrettanto bene a predisporre i due pacchetti di risposta ai dazi di Trump da 21 e 72 miliardi di euro, su materie non esposte a ritorsioni, da attivare in caso di fallimento dei negoziati – rimarca -. Ci auguriamo tutti che le minacce di Trump siano strumentali alla trattativa, ma meglio essere pronti con contromisure adeguate”. Però l’Europa secondo l’ex ministro “deve cambiare passo e mettere le imprese nelle condizioni di competere. Trump può essere una sveglia”, dice. Moratti ha votato la fiducia a Ursula von der Leyen anche se l’Italia ne è uscita spaccata. Tre posizioni diverse la maggioranza, tre l’opposizione. “Le maggioranze in Europa sono diverse da quelle in Italia. Bisogna prenderne atto. Ho votato la fiducia a von der Leyen perché un voto contro la Commissione Ue avrebbe indebolito l’Europa – spiega – creando un vuoto di potere che in questo momento sarebbe stato drammatico”. “Abbiamo bisogno di un’Europa stabile e forte. Ciò non vuol dire che non ci siano provvedimenti su cui la Commissione deve invertire la rotta ed essere più incisiva – conclude -. Dossier su cui la mia posizione resta critica”.
Fonte: Il Sole 24 Ore