
Tar annulla elezioni a Pescara, nuovo voto in 27 sezioni
Colpo di scena a Pescara a un anno dalle elezioni dell’8 e 9 giugno 2024, che avevano sancito la conferma al primo turno del sindaco di centrodestra Carlo Masci. Il Tar, accogliendo parzialmente il ricorso presentato da due cittadini vicini al candidato di centrosinistra e da una ex consigliera comunale, ha disposto l’«annullamento degli atti di proclamazione degli eletti dei candidati a sindaco e Consiglieri Comunali», oltre all’«obbligo di ripetere il procedimento elettorale» per 27 sezioni. I giudici, tra l’altro, hanno trasmesso gli atti alla Procura per valutare la sussistenza di ipotesi di reato.
Le irregolarità accertate
Carlo Masci, alla guida di una coalizione di centrodestra, aveva superato la soglia del 50% per soli 584 voti, raggiungendo il 50,95%, mentre il candidato di centrosinistra, Carlo Costantini, si era fermato al 34,24%. Nel ricorso, presentato a due mesi dal voto, venivano contestate presunte irregolarità in più dei due terzi dei 170 seggi. Oggi, a oltre un anno da quella tornata elettorale, dopo richieste di verifiche e rinvii, è arrivata la tanto attesa sentenza. I giudici parlano di «vizi che trascendono aspetti meramente formali» e di «numerosissime irregolarità», al punto che «non è stato raggiunto lo scopo di fornire un sufficiente grado di certezza in ordine all’autenticità, attendibilità e genuinità delle operazioni e del risultato elettorale».
Fascicolo alla Procura
Al centro della sentenza c’è il concetto di prova di resistenza: «Il numero di 584 voti in più rispetto a 30.952 – si legge – deve essere individuato come soglia ai fini della prova di resistenza avendo consentito la elezione al primo turno». Il numero di schede «sulle quali vi è assoluta incertezza», scrivono, «supera di per sé il numero necessario ai fini della prova di resistenza» e, di conseguenza, «le operazioni elettorali devono essere ripetute in tutte le sezioni in cui si è riscontrato il vizio ritenuto grave». Mentre la Procura dovrà valutare eventuali ipotesi di reato, «fino alla nuova proclamazione, a seguito del rinnovo parziale delle elezioni, gli attuali organi elettivi comunali continuano a esercitare le loro funzioni, per quanto attiene all’ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e indifferibili», scrive il Tar.
Il ricorso del sindaco al Consiglio di Stato
Il sindaco Carlo Masci annuncia ricorso al Consiglio di Stato, parla di «errori formali dei presidenti di seggio» e dice che la sentenza «appare travisare fatti e numeri, è distorta nelle motivazioni, errata nelle conclusioni, ma soprattutto non rispettosa della volontà popolare», creando un “vulnus pericoloso”. Per Carlo Costantini «il Tar ha accertato che il risultato elettorale non è attendibile, non è genuino e non è veritiero. Alla Procura spetterà il compito di accertare se si è trattato di brogli o solo di irregolarità, per quanto gravissime. I giudici – conclude – hanno ravvisato gravissime irregolarità in nessun modo sanabili»
Fonte: Il Sole 24 Ore