
Tax credit, la procura di Roma indaga sull’ex società dell’ad di Cinecittà
Oltre cento film che hanno ottenuto finanziamenti tramite tax credit con risultati al botteghino spesso scarsissimi. Opere prodotte da società su cui prosegue l’attività di indagine della Procura di Roma che al momento ha aperto cinque fascicoli in cui si ipotizzano una serie di fattispecie: da reati strettamente economici a profili legati a illeciti nella pubblica amministrazione. Procedimenti ancora in fase embrionale, in base a quanto filtra a piazzale Clodio non ci sarebbero persone iscritte nel registro degli indagati, ma con una attività istruttoria già avviata dopo le acquisizioni documentali effettuate dalle forze dell’ordine su richiesta dei pubblici ministeri.
Le società nel mirino
Tra le società finite sotto la lente degli inquirenti anche la One More Pictures, fondata da Manuela Cacciamani e da lei guidata fino al giugno del 2024 quando è stata nominata amministratore delegato di Cinecittà, la Spa controllata dal ministero dell’Economia. Per questo filone di inchiesta, così come alcuni altri, ad inizio agosto, gli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, si sono recati anche presso il ministero della Cultura per sollecitare la consegna di documenti relativi a fondi pubblici e tax credit di cui hanno beneficiato varie società incassando anche cifre a sei zeri per pellicole che in alcuni casi non sono neanche arrivate al pubblico.
La vicenda Kaufmann
La richiesta di acquisizione è stata formalizzata a Mario Turetta, capo del Dipartimento per le attività culturali e per poche settimane capo ad interim della Direzione generale Cinema, dopo le dimissioni, agli inizi dello scorso luglio, di Nicola Borrelli. All’attenzione di chi indaga, da fine luglio, anche la vicenda relativa alla casa di produzione che ottenne un sostanzioso finanziamento per il film “Stelle della Notte” il cui regista, con l’alias Rexal Ford, è Francis Kaufmann, il 49enne accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili.
L’intervento del ministro Giuli
La vicenda Kaufmann portò ad un intervento dello stesso ministro Alessandro Giuli che si è apertamente schierato contro i “film fantasma” chiedendo ai suoi uffici una serie di verifiche e potenziando le attività ispettive. A fine luglio la direzione generale del dicastero era al lavoro su 200 opere del periodo 2020-2024 per un totale di circa 350 milioni di euro. Alla Procura di Roma sul tax credit a presunti film fantasma erano arrivati esposti da parte M5S. «Continueremo a monitorare e a denunciare questo verminaio che danneggia il mondo del cinema per gli interessi di pochissimi, tutti appartenenti ad un ristretto circoletto vicino a questo governo», dice il deputato M5s Gaetano Amato
Fonte: Il Sole 24 Ore