Teatro Regio di Parma, arriva al MiC il Bilancio di Sostenibilità. «Coniugati rigore metodologico e responsabilità verso la comunità»

Teatro Regio di Parma, arriva al MiC il Bilancio di Sostenibilità. «Coniugati rigore metodologico e responsabilità verso la comunità»

L’esito di un percorso pluriennale «che coniuga rigore metodologico e responsabilità verso la comunità». Accanto al ventiseiesimo Festival Verdi, è stato presentato al ministero della Cultura il Bilancio di Sostenibilità del Teatro Regio di Parma. La partenza nel 2017, quando, grazie alla partnership con l’Università di Parma, sono stati avviati l’Osservatorio permanente del Festival Verdi e la redazione del relativo report di impatto. A tutti gli effetti un lavoro pionieristico, fondato su indicatori, ascolto degli stakeholder e calcolo del Social Return on Investment, che ha introdotto una solida cultura del dato all’interno della Fondazione.

I tre pilastri

Da questa pratica è maturata l’esigenza di estendere all’intera organizzazione il monitoraggio quantitativo e qualitativo delle attività. Così, tra il 2020 e il 2022, questo bisogno si è tradotto nella redazione del bilancio di esercizio corredato da una relazione sulla gestione integrata, ossia arricchita da una rendicontazione non finanziaria strutturata. Dal 2023 la Fondazione, con il supporto dell’Ateneo cittadino, è passata a un Bilancio di Sostenibilità stand-alone capace di restituire in modo chiaro e comparabile la performance ESG e l’impatto culturale e sociale del Teatro, superando i limiti comunicativi legati al bilancio di esercizio. La metodologia adottata nella costruzione del documento si fonda su tre pilastri. Primo, il coinvolgimento degli stakeholder (personale, governance, partner, istituzioni, pubblico) tramite survey, interviste e workshop. Secondo, l’analisi di materialità, che ordina i temi in base alla rilevanza per gli stakeholder e all’impatto sull’organizzazione, trasformandoli in priorità operative. Terzo, l’allineamento a standard e cornici internazionali (GRI/ESG e UNESCO Culture|2030 Indicators), con indicatori su attività, output, outcome e impatti, revisione periodica e miglioramento continuo. Questo ha permesso di rendere il bilancio di sostenibilità uno strumento con cui assumere decisioni informate e condivise, rafforzando la fiducia degli stakeholder e rendendo misurabile il valore culturale generato.

La direzione futura

Del lavoro svolto vengono evidenziati come punti qualificanti la maggiore trasparenza, una base informativa solida per programmazione strategica e operativa, relazioni più forti con soci, sponsor e territorio, una narrazione d’impatto più completa su inclusione, educazione, patrimonio e partecipazione. «Il Teatro proseguirà ampliando il perimetro di engagement e il set di indicatori, per rendere sempre più leggibile il contributo della Fondazione allo sviluppo sostenibile della città e del Paese. Sono numerosi i portatori di interesse nei confronti dell’attività del Teatro Regio di Parma (pubblico locale, nazionale e internazionale, spettatori sensibili, international friends of festival verdi, community social, fornitori, media e stampa, sponsor e partner, associazioni, sostenitori istituzionali) che costituiscono una rete ideale di relazioni, dando valore aggiunto e traendo benefici». Tra le risorse umane impegnate al Teatro Regio il 62% del personale amministrativo e tecnico e il 40% degli artisti sono donne; i giovani (under 35) rappresentano rispettivamente il 55% del personale e il 41% degli artisti.

Le attività

L’attività facente capo direttamente all’organizzazione della Fondazione conta 412 eventi per 79.407 presenze; a questa attività si aggiunge quella affidata in concessione a terzi per ulteriori 80 eventi. Il pubblico dell’Opera (stagione lirica di tradizione e Festival Verdi) ha espresso un livello di gradimento di 4,5/5 e nel 94% dei casi reputa che l’esperienza sia valsa il costo del biglietto. Al Regio si accede anche per le visite guidate, fruite da 18.957 visitatori. Significativa l’attività di noleggio (13), vendita (5) e coproduzione (2) di allestimenti con teatri nazionali e internazionali generando ricavi per 757.000 euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore