Teatro San Carlo, il Tribunale rinvia la decisione sul Soprintendente

Teatro San Carlo, il Tribunale rinvia la decisione sul Soprintendente

Nuova tappa dello scontro che da settimane è in atto sulla nomina del nuovo Soprintendente del Teatro San Carlo di Napoli, con un rinvio. Il giudice del Tribunale civile di Napoli che si è riunito oggi, ha dato tempo fino a venerdì 29 settembre per depositare le memorie difensive da parte di tutti: pertanto la decisione slitterà probabilmente alla prossima settimana. Intanto, il 3 settembre anche il Tar si esprimerà in merito al ricorso sulla nomina a soprintendente di Fulvio Micardi, ex soprintendete del teatro lirico di Bologna e presidente della Associazione che riunisce le Fondazione lirico sinfoniche italiane.

Uno scontro tra istituzioni

Sul Massimo napoletano e sulla nomina del successore di Stephane Lissner si sta consumando un duro scontro istituzionale. Da una parte il sindaco Manfredi (presidente del Consiglio di indirizzo del Teatro) e Maria Grazia Falciatore in rappresentanza della Città Metropolitana e dall’altra i membri di nomina ministeriale, Marilù Faraone Mennella e il rettore della università Vanvitelli Gianfranco Nicoletti, e sullo stesso fronte il rappresentante della Regione Campania Riccardo Realfonzo.

Presto una guida. Ma che sia la migliore

Questi ultimi sollecitano la nomina sostenendo che il Massimo più antico d’Italia non possa rimanere a lungo privo di una guida. Il sindaco – presidente, da parte sua, sostiene che si debba prioritariamente tutelare l’autonomia affidando la gestione a personalità indipendente e di caratura internazionale. Lo scontro diventa più diretto il 4 agosto, quando una riunione del consiglio di indirizzo convocata e poi “sconvocata” per impegni istituzionali di Manfredi, di fatto si svolge e i rappresentanti di ministero e Regione nominano Fulvio Micardi, dal 2017 Sovrintendente e direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Nomina formalizzata anche dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Per Manfredi, invece, la riunione «non c’è stata» e sulla base di questa affermazione impugna la nomina davanti al Tribunale civile e davanti al Tar.

Seconda nomina

C’è una seconda nomina dello stesso Micardi. Il Consiglio di indirizzo si riunisce nuovamente il 26 agosto. I cinque membri non riescono comunque a raggiungere una intesa. Manfredi e Falciatore lasciano l’aula, i tre del fronte pro Micardi lo rinominano, allo scopo, se il Tribunale dovesse annullare la prima nomina, di averne un’altra di riserva.

Fonte: Il Sole 24 Ore