Technogym punta sull’AI: attrezzi intelligenti per cure personalizzate

Technogym punta sull’AI: attrezzi intelligenti per cure personalizzate

Pesi, bilancieri, tapis roulant, vogatori, da soli, sono, oggi, come il “tornio” anni ’80. «Oggi il benessere, la prevenzione, la forma fisica non dipendono più solo dagli attrezzi, ma dal software che quegli attrezzi contengono. E da quanto una cyclette, ad esempio, “sa dialogare” con le caratteristiche, uniche e personali, di ciascun utente per proporgli un esercizio fisico che si adegui perfettamente ai suoi bisogni e ai suoi obiettivi. In palestra, a casa, in ufficio, in hotel, sulla spiaggia. Non serve neppure essere atleti. Perchè è l’intelligenza artificiale, analizzando il corretto flusso di dati dell’utente che “guida” un percorso che può andare dall’allentamento del campione olimpico alla fisioterapia di un paziente appena operato, sino al dimagrimento di un grande obeso». Per Nerio Alessandri, presidente e amministratore delegato di Technogym, l’intelligenza artificiale e la costruzione di un ecosistema di servizi non è il futuro del fitness, ma è già il presente. Grazie anche a questa “iniezione di AI”, gli utili sono in crescita e i debiti a zero. Tanto che il gruppo di attrezzature sportive e del wellness – secondo gli analisti – dovrebbe raggiungere, per la prima volta, nel 2025, un miliardo di fatturato.

I conti

Intanto, i conti del I semestre dell’anno corrono. La società, infatti, archivia i primi sei mesi dell’anno con una crescita a doppia cifra: ricavi consolidati si attestano a 458,8 milioni (+14,1% rispetto ai 402,1 milioni del primo semestre 2024 e +14,4% a cambi costanti). L’ebitda adjusted è pari a 84,8 milioni (+27,2% rispetto ai 66,7 milioni del primo semestre 2024) mentre l’utile netto adjusted è di 43,6 milioni (+34,4% rispetto ai 32,5 milioni ai primi sei mesi dello scorso anno). Quando alla posizione finanziaria netta, è positiva per 84,1 milioni al 30 giugno 2025. Il recurring free cash flow pre-tasse è risultato pari a 70,7 milioni con un recurring cash conversion rate dell’86 per cento. Tanto che la variazione del titolo, su un anno, è cresciuta di oltre il 56 per cento.

Dazi, mercati e obiettivi

I dazi di Trump spaventano? «Sotto il profilo geografico – spiega Alessandri – su 458 milioni di ricavi del primo semestre, dove siamo cresciuti di più sono proprio le Americhe (da 64 a 77 milioni di euro), oltre il 20%, sia grazie alla performance del Nord America che dell’America centro-meridionale, soprattutto nell’hotellerie d’alta gamma, nelle palestre e nei club. Ma anche nel medicale». Si conferma la crescita in Europa – pari a 213 milioni nel I semestre rispetto ai 184 dello stesso periodo 2024 – trainata in primis da Spagna e Portogallo, nonché UK. Anche l’Italia conferma il trend positivo, pari a +18,2%, da 40 a 47 milioni nei primi sei mesi del 2025. Dati che marcano l’andamento di chiusura conti del 2024, in cui l’Europa si è confermata il mercato di riferimento, con un fatturato nell’area balzato di oltre il 10% a 416 milioni a cui si devono aggiungere gli oltre 90 milioni dell’Italia.

Non solo. «A inizio 2024 – aggiunge Alessandri – abbiamo inaugurato il nuovo quartier generale di Technogym a Jersey City, dove siamo presenti dal 1996, con quattro centri logistici che coprono tutti gli Usa, un magazzino ricambi e le boutique di New York e Los Angeles. Non siamo sbilanciati in nessun Paese, America inclusa. Technogym porta avanti operazioni in 100 Paesi. L’unica certezza è l’incertezza. Per noi, oggi, l’obiettivo è premere l’acceleratore sulla ricerca e sviluppo e sulle potenzialità ancora inesplorate dell’AI, su cui l’Italia è in ritardo».

Fonte: Il Sole 24 Ore