
Tecnici, operai e macchinisti protagonisti del nuovo spot Fs con Bocelli e Giannini
Le grandi aziende pubbliche raccontano spesso se stesse attraverso numeri e infrastrutture. Stavolta Ferrovie dello Stato ha scelto un’altra strada: quella delle persone. Tecnici, operai, macchinisti, ingegneri. Volti e mani che lavorano dietro le quinte del sistema ferroviario nazionale, e che ora diventano protagonisti di “L’emozione di essere italiani”, la nuova campagna istituzionale presentata a Roma, in Piazza di Pietra.
Lo spot
Lo spot – in onda dal 23 giugno – evita toni trionfalistici e punta invece su una narrazione identitaria: raccontare il lavoro quotidiano come espressione di impegno collettivo, resilienza, capacità di tenere insieme il Paese. Il tutto accompagnato dalla voce narrante di Adriano Giannini e dalla musica inedita Polvere e gloria, interpretata da Andrea Bocelli, che appare anche in un breve cameo. Sul palco, i vertici del Gruppo Fs – il presidente Tommaso Tanzilli, l’amministratore delegato Stefano Antonio Donnarumma e il responsabile della comunicazione Giuseppe Inchingolo – insieme a rappresentanti istituzionali, tra cui il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
I vertici
«Con questa campagna abbiamo voluto dare voce al valore autentico del lavoro quotidiano delle donne e degli uomini del Gruppo Fs», ha detto Tanzilli. «Sono loro la vera spina dorsale dell’azienda. È grazie al loro impegno se la visione strategica si traduce in risultati concreti». Poi ha aggiunto: «Il nostro compito è costruire connessioni – non solo fisiche, ma sociali e culturali – per unire i territori e colmare i divari che ancora segnano il Paese». Un compito che passa anche attraverso i 1.200 cantieri attivi ogni giorno e un piano da 100 miliardi di euro in dieci anni. «È la più grande trasformazione infrastrutturale della storia recente del Paese», ha sottolineato Donnarumma. «Non riguarda solo i binari, ma la capacità di accompagnare l’Italia verso una mobilità più integrata, moderna e sostenibile». A chiudere l’evento, l’intervento di Inchingolo: «Dietro ogni opera ci sono persone. Non celebriamo un marchio, ma il lavoro di chi costruisce ogni giorno, spesso nell’ombra. L’idea di un “popolo di ferro” è il nostro modo per raccontare un’Italia che resiste e va avanti».
Fonte: Il Sole 24 Ore