Telemarketing selvaggio, gli operatori aderiscono al codice di condotta Agcom

Per il Codice di condotta, dato alla luce a fine luglio, ora è arrivato il momento di essere messo alla prova, pratica. Da cui si capirà se finalmente sarà stato possibile mettere un argine all’odioso fenomeno del telemarketing selvaggio. Gli operatori telefonici Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastwe e Iliad, ma anche Sky, hanno comunicato di aver aderito al Codice di condotta promosso dall’Agcom volto a contrastare le pratiche di teleselling illegale e aggressivo nel settore delle comunicazioni elettroniche.

Un percorso iniziato nel 2020

Il lavoro dell’Autorità è iniziato nel 2020, a febbraio. E quindi a ridosso dello scoppio dell’emergenza Covid. Il Codice che a luglio ha avuto l’ok dell’Agcom e che ieri è stato firmato dagli aderenti è frutto quindi dei lavori del tavolo tecnico istituito con la Delibera n. 420/19/CONS. Il risultato sono una serie di misure che coinvolgono, in un’ottica di autoregolamentazione, i contratti tra gli operatori di telecomunicazioni e i partner commerciali che svolgono attività di call center.

I controlli da parte dei committenti

Il Codice prevede vari tipi di controlli a monte e nel corso dello svolgimento del contratto stipulato fra operatore e fornitore di servizi di contact center. Ad esempio nel paragrafo “Verifiche preliminari dell’affidabilità dei partner commerciali”, si legge di requisiti minimi obbligatori fra cui l’«adesione diretta o per il tramite contrattuale a tutti i contenuti del presente Codice di Condotta» e anche l’«iscrizione al ROC nei tempi stabiliti dalla normativa applicabile». È poi prevista tutta una serie di verifiche operative da parte del committente. Ad esempio sulla completa aderenza dei numeri di telefono contattati rispetto all’elenco fornito dll’operatore stesso.

Il tavolo tecnico

A ogni modo, anche senza entrare nei dettagli operativi delle 23 pagine di Codice, quello che traspare è l’obiettivo al quale si è puntato: stabilire principi da porre alla base delle relazioni contrattuali tra gli operatori di Tlc e i partner commerciali che svolgono attività di teleselling. Fra le misure gli operatori, con l’adesione al Codice, si impegnano a discutere, nell’ambito di un tavolo tecnico, dei temi riguardanti eventuali nuovi rischi di violazione, individuare e definire le strategie e le iniziative comuni per rafforzare la cooperazione tra gli operatori e le associazioni di categoria e le altre autorità coinvolte. Inoltre, gli operatori forniranno all’Autorità dei report periodici sull’andamento delle verifiche a campione rispetto alla corretta esecuzione dei principi sanciti dal codice.

Il Codice in arrivo dall’Antritrust

Gli aderenti hanno tempo fino a febbraio 2024 per adeguarsi. A questo punto l’attesa è ora per l’altro codice, che dovrà essere votato da Agcm. In questo caso, come risulta al Sole 24 Ore, tutto gravita attorno alla regolazione degli aspetti direttamente ed indirettamente conseguenti al trattamento dei dati personali. Mentre il codice Agcom ha un raggio d’azione che riguarda la tutela del consumatore che acquista a distanza servizi di comunicazione elettronica (quindi internet, telefonia, pay tv).

Fonte: Il Sole 24 Ore