
tensioni politiche e lira in crisi
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 02 set – Crolla la Borsa di Istanbul dopo che un tribunale turco ha annullato il congresso provinciale di Istanbul del principale partito d’opposizione, il Chp, ordinando la rimozione del leader Ozgur Celik e di altri 195 membri della leadership. L’indice di riferimento turco Bist-100 è sceso fino al 5,9% dopo la notizia per poi assestarsi attorno a una perdita di circa il 4% mentre il rendimento dei titoli di Stato a due anni è balzato di 85 punti base al 39,78%. In tensione anche i credit default swap a cinque anni che sono saliti di 9 punti base.
Il Chp è da tempo oggetto di una dura repressione giudiziaria che ha visto la sua figura più rappresentativa, il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, arrestato a marzo poco prima che venisse nominato come il candidato ufficiale del partito alle presidenziali. Anche in quell’occasione i mercati avevano reagito con una forte perdita e la lira era arrivata a perdere fino in poche ore fino al 12% toccando un minimo storico di 42 lire turche per un dollaro. La banca centrale era stato di conseguenza costretta a intervenire con massicci acquisti per sostenere la valuta.
Dopo la decisione del tribunale la lira turca è di nuovo in difficoltà scambiando oggi sopra quota 41 per un dollaro. Le tensioni sui mercati appaiono destinate a durare considerato che diversi processi che coinvolgono funzionari del Chp, incluso lo stesso Imamoglu, si avviano alla ripresa in questo mese di settembre. Il processo più importante è fissato per il 15 settembre, quando riprenderanno le udienze sulla legittimità del congresso del partito del 2023. Se il tribunale lo dichiarasse invalido, il presidente del Chp Ozgur Ozel perderebbe il suo seggio come leader del partito.
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Fonte: Il Sole 24 Ore