
Terzo settore, ogni euro erogato genera 3 euro di benefici sociali
Dalla cooperativa sociale di Torino sul caffè ai Maestri di strada di Napoli che riescono a sostenere quei giovani che vogliono uscire dalla condizione di esclusione. Sono tante le iniziative del Terzo settore finanziate nel 2024 da Intesa Sanpaolo e che portano risposte concrete in Italia: in totale i progetti hanno sostenuto circa 5.000 lavoratori, di cui 3.000 confermati proprio grazie al lavoro fatto e 2.000 aggiuntivi. Il report è stato realizzato con Prometeia.
I numeri
La valutazione, si legge nel rapporto, ha riguardato 664 iniziative del Terzo settore finanziate nel 2024 da Intesa Sanpaolo per un valore complessivo di 155 milioni di euro. Il ritorno sociale dell’investimento è pari a 3,3: ogni euro erogato genera oltre 3 euro di benefici sociali, per un impatto totale di 511 milioni di euro. Sono oltre 3 milioni di persone i beneficiari complessivi: tra i risultati 56mila pazienti hanno beneficiato di cure sanitarie altrimenti difficilmente accessibili, 365mila pasti sono stati distribuiti nell’ambito dei progetti di assistenza, 6mila bambini sono stati accolti in asili nido e scuole materne e 40mila persone si sono qualificate professionalmente. C’è spazio anche per gli studenti: sono stati coinvolti 30mila ragazzi, tutti supportati nei percorsi formativi.
Le storie: Torino, Napoli, Padova
Una delle storie più significative legate a questi progetti è quella della cooperativa sociale di Torino Pausa Cafè: nata nel 2004 da un progetto di cooperazione internazionale realizzato con le cooperative di piccoli produttori di caffè del dipartimento di Huehuetenango, in Guatemala, la sua missione è quella di offrire percorsi di reinserimento sociale e lavorativo ai detenI numeriuti degli istituti di pena italiani. Il presidente è Marco Ferrero. «Il percorso comincia dentro il carcere, dove coinvolgiamo i detenuti nelle attività di torrefazione e panificazione, e prosegue all’esterno, con opportunità di impiego nella ristorazione – ha dichiarato Ferrero -. L’obiettivo è garantire continuità lavorativa e ridurre il rischio di recidiva».
Da Torino a Napoli. Ha impatto la storia della “Maestri di Strada onlus”, il cui presidente è Cesare Moreno. La onlus è una comunità di apprendimento e di azione in cui si formano educatori e docenti: vengono svolte azioni di sostegno ai giovani che vogliono uscire dalla condizione di esclusione. Tra i progetti di “Maestri di Strada onlus” sostenuti da Intesa Sanpaolo c’è quello di “Esserci nel quartiere” che individua 98 giovani dai 13 ai 25 anni in condizione di marginalità socio-economica, per realizzare percorsi di reinserimento sociale.
A Padova c’è la Giotto Cooperativa Sociale, guidata da Nicola Boscoletto e nata nel 1986. Le attività vanno dalla progettazione , realizzazione e manutenzione del verde ai servi ambientali comprese le pulizie civili e industriali, dalle attività di contact center ai servizi amministrativi di back office, dalla gestione di parcheggi ai servizi museali e di portierato, fino all’attività di assemblaggio di prodotti diversi. «L’impegno dell’organizzazione è orientato a creare opportunità di lavoro per persone in situazioni di fragilità – ha affermato Boscoletto -. Solo l’anno successivo siamo riusciti a inserire nel mondo del lavoro 152 persone svantaggiate: 68 con disabilità fisica, 79 ex detenuti, 3 pazienti psichiatrici e 2 persone con dipendenze. Ognuna di queste storie rappresenta un cambiamento reale: un reddito stabile, un miglioramento del benessere psicologico, la riscoperta dell’autostima e una riduzione dell’isolamento sociale.
Fonte: Il Sole 24 Ore