Tesla, ancora vendite in caduta libera in Nord Europa e Francia
Le vendite di Tesla in Svezia, Danimarca e Francia continuano a calare. Anche a luglio, per il settimo mese consecutivo, il marchio californiano ha registrato un brusco rallentamento, con dati che confermano un trend negativo sempre più strutturale. Solo la Norvegia è in controtendenza, ma si tratta di meno di mille veicoli. Intanto il titolo, in calo questa settimana e -23% da inizio d’anno, è in rosso anche nel premercato.
In Svezia, le immatricolazioni sono crollate dell’86% rispetto a un anno fa: appena 163 nuove Tesla. In Danimarca il calo è stato del 52% (336 unità), mentre in Francia le vendite sono diminuite del 27% (1.307 veicoli), secondo i dati ufficiali delle associazioni di settore. In Norvegia, invece, +83,4% per 838 vetture.
Il modello più penalizzato è la Model Y, un tempo best-seller del marchio: -88% in Svezia e -49% in Danimarca. Eppure è proprio su questo SUV elettrico che Tesla sta puntando per rilanciare le vendite, con una versione aggiornata attesa nei prossimi mesi. Per ora, però, le difficoltà prevalgono.
Dietro la frenata si intrecciano motivi industriali e politici. Il ceo Elon Musk ha ammesso di recente che «le regolamentazioni europee sulla guida autonoma rendono difficile vendere la Model Y», riferendosi alla modalità di guida assistita »supervised», non ancora omologata in diversi Paesi dell’Unione. «In Europa – ha dichiarato – sarà tutto più semplice quando potremo offrire ai clienti la stessa esperienza che negli Stati Uniti».
A questa difficoltà si aggiunge una concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto da parte dei costruttori cinesi, che mettono sul mercato veicoli elettrici a prezzi più accessibili. Tesla, al momento, non ha nuovi modelli entry-level in arrivo prima dell’ultimo trimestre dell’anno, quando dovrebbe iniziare la produzione di una compatta da circa 25.000 dollari. Il resto della gamma, intanto, inizia a mostrare i segni del tempo.
Fonte: Il Sole 24 Ore