Tesla, il compenso di Musk alla prova degli azionisti

Tesla, il compenso di Musk alla prova degli azionisti

Il maxi-compenso da 1.000 miliardi di dollari per Elon Musk alla prova degli azionisti di Tesla, chiamati a decidere se è adeguato o eccessivo. In gioco c’è il futuro del colosso delle auto elettriche: se il compenso approvato e proposto dal consiglio di amministrazione non passerà il rischio è l’addio del miliardario dalla guida della società.

Musk ha minacciato infatti di lasciare la sua creatura nel caso di una bocciatura, mettendo di fatto gli azionisti di fronte a una scelta: decidere se il rischio di perdere Musk come amministratore delegato supera le preoccupazioni di governance e sociali di assegnare all’uomo più ricco del mondo quello che potrebbe essere il più grande stipendio aziendale della storia.

Diversi azionisti hanno già svelato le loro intenzioni di voto. Il fondo sovrano norvegese ha già detto che voterà ’no’, così come il maggiore fondo pensione americano Calpers. Charles Schwab, Morgan Stanley e il fondo pensione pubblico della Florida si esprimeranno invece in favore del maxi-compenso a Musk. Cruciali per l’esito delle votazioni saranno Vanguard, BlackRock e State Street, i tre maggiori azionisti con rispettivamente il 7,5%, il 4% e il 3,4%.

La presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, Robyn Denholm, ha trascorso le ultime settimane a cercare di convincere gli investitori a votare a favore di Musk, mettendoli in guardia su un futuro incerto nel caso in cui il miliardario dovesse lasciare. Non è la prima volta che il compenso del patron di Tesla finisce nella bufera.

Fonte: Il Sole 24 Ore