Tesla torna a crescere in Europa, in attesa del verdetto sulle vendite globali
Tesla torna a crescere in alcuni mercati europei, interrompendo un 2025 finora segnato da risultati in calo. A settembre, secondo i dati delle associazioni nazionali, le vendite della casa americana hanno registrato un incremento del 2,7% in Francia e del 20,5% in Danimarca, trainate in quest’ultimo caso dalla versione rinnovata della Model Y, diventata l’auto più venduta del Paese. Segnali positivi anche dalla Norvegia, dove le immatricolazioni sono salite del 14,7% e i modelli Model Y e Model 3 hanno occupato i primi due posti della classifica. Resta invece critica la situazione in Svezia, dove i numeri di Tesla sono crollati del 64% rispetto all’anno precedente, pur con un rimbalzo rispetto al minimo di agosto.
Il bilancio europeo resta negativo
L’andamento disomogeneo riflette le difficoltà strutturali che il gruppo guidato da Elon Musk sta affrontando nel Vecchio Continente. La gamma rimane limitata e in parte datata: l’ultimo modello di massa introdotto sul mercato risale al 2020, proprio la Model Y. Nel frattempo, la concorrenza di produttori europei e cinesi si è intensificata, erodendo quote di mercato che Tesla era riuscita a consolidare negli anni passati. A questo si aggiunge la crescente polarizzazione intorno alla figura di Musk, la cui esposizione politica – dal sostegno a Donald Trump alle simpatie per partiti di destra radicale in Europa – ha alienato una parte della clientela più sensibile a temi sociali e ambientali.
Il quadro europeo resta complesso: nei primi otto mesi del 2025 le vendite di Tesla sono diminuite del 42,9% nell’Unione europea e del 32,6% in Europa nel suo complesso. Nel solo mese di agosto, la cinese BYD ha superato Tesla nelle immatricolazioni Ue per la seconda volta quest’anno, confermando l’avanzata delle case asiatiche.
La performance in Borsa
La reazione dei mercati finanziari appare in controtendenza rispetto ai dati commerciali. A settembre il titolo Tesla ha messo a segno un rialzo superiore al 30%, quasi raddoppiando il proprio valore da aprile e riportando la capitalizzazione a 1.470 miliardi di dollari. A spingere le quotazioni sono state le aspettative degli investitori su una trasformazione strategica dell’azienda, con maggiore attenzione a intelligenza artificiale, robotaxi e robot umanoidi, e un rinnovato focus di Musk sul core business automobilistico.
Tuttavia, il rally borsistico ha incontrato un primo ostacolo negli ultimi giorni di settembre e nel premercato del primo ottobre, con un ritorno di volatilità che segnala il nervosismo degli operatori. Gli investitori guardano ora al test cruciale dei dati di consegna del terzo trimestre, in pubblicazione giovedì 2 ottobre prima dell’apertura di Wall Street.
Fonte: Il Sole 24 Ore