The Outer Worlds 2: nello spazio nessuno può sentirti ridere (o criticare il capitalismo)
Lo sviluppatore Obsidian Entertainment sa progettare giochi di ruolo. L’ha dimostrato in più occasioni: Fallout: New Vegas e Avowed, solo per citare due titoli. Ha il senso della frase, la passione per il level design e il talento nel raccontare storie. In The Outer Worlds 2 (console e PC) ha scelto di criticare il capitalismo con leggerezza e ironia, senza farsi troppo prendere la mano, con il giusto tono ironico e con la precisa volontà di metterci di fronte alle conseguenze delle nostre scelte. Il sequel del suo RPG fantascientifico uscito nel 2019 è un viaggio politico nelle distopie più classiche. Sei un membro del Direttorato della Terra, un’organizzazione benefica dedita a frenare governi e corporazioni corrotti. Poi accadono un sacco di cose che non è il caso di riassumere. Se avete giocato al primo Outer Worlds, ecco, siamo da quelle parti. Il “due” è ambientato in un universo più grande, dove ci sono più pianeti da esplorare, più nemici, più armi e più dialoghi. Ecco: i giochi di Obsidian vanno ascoltati, letti, studiati con calma. Nessuno ha interesse a convincervi di qualcosa: siete attori dentro una recita, avete una vostra biografia che potete scegliere con cura e sapete che tutto quello che direte o farete avrà un impatto sul gioco. Potrete avere pregi e difetti, lo scoprirete durante il gioco, e questo renderà la sfida più interessante.
Cosa non ci è piaciuto.
Hai la sensazione che sia tutto uguale. Obsidian non prende mai parte per nessuno. Veleggia su tutte le faziLuca oni con troppa leggerezza. I giochi non devono essere per forza militanti, ma neppure essere troppo asettici.
Cosa ci è piaciuto.
L’ambientazione è quella tipica della fantascienza dei videogiochi. Ogni pianeta offre panorami che ricordano le copertine dei libri tascabili. Le pubblicità retrò, le pubblicità olografiche luminose e i poster di propaganda del XX secolo sono qualcosa di familiare per gli appassionati di videogiochi, ma è sempre un piacere tornare da quelle parti. I temi trattati, peraltro, parlano del nostro tempo in modo fin troppo inquietante.
Fonte: Il Sole 24 Ore