
“The Testament of Ann Lee”, grandi aspettative per un film non all’altezza
Il confine tra realtà e finzione diventa ancor più sfumato nei numerosi film biografici presentati al Lido e questo genere sembra proprio uno dei grandi protagonisti di questa edizione. Dopo titoli come “Mother” di Teona Strugar Mitevska, incentrato su Madre Teresa di Calcutta, o “At Work” di Valérie Donzelli, tratto da una storia vera, è arrivato il turno di altri due film molto attesi che raccontano personaggi reali, “The Testament of Ann Lee” di Mona Fastvold e “The Smashing Machine” di Benny Safdie, entrambi presentati in concorso.
Il primo è un lungometraggio ispirato alla vita di Ann Lee, fondatrice degli Shakers, un movimento religioso radicale nato alla fine del XVIII secolo.
Lei e i suoi seguaci pregavano attraverso canti e movenze estatici, provando a raggiungere una sorta di trascendenza spirituale per avvicinarsi così a Dio.
Mona Fastvold era già stato in concorso alla Mostra di Venezia cinque anni fa con “Il mondo che verrà”, ma anche lo scorso anno era stata protagonista come co-sceneggiatrice di “The Brutalist”, film diretto dal compagno Brady Corbet.
Anche “The Testament of Ann Lee” è girato in pellicola e non mancano momenti indubbiamente suggestivi grazie alle scelte fotografiche: una bella sequenza con un incendio, in primis, così come le coreografie delle danze, sono realizzate con grande eleganza.
Fonte: Il Sole 24 Ore